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Veterinary Focus

Numero 28.1 Nutrizione

Controllo di qualità per le diete idrolizzate

Pubblicato il 24/09/2020

Scritto da Jérôme Naar e Isabelle Lesponne

Disponibile anche in Français , Deutsch , Polski , Português , Español e English

Identificare una dieta adatta per i pet con reazione avversa agli alimenti può essere tutt’altro che semplice e varie insidie possono attendere al varco il veterinario; il Dr. Naar e la Dr.ssa Lesponne descrivono come fa Royal Canin a garantire che le diete Anallergenic siano prive di proteine indesiderate.

Controllo di qualità per le diete idrolizzate

Punti Chiave

Recenti studi evidenziano che il contenuto di molte diete indicate per le RAA non sia potenzialmente adatto allo scopo.


Gli standard di produzione rigorosi delle diete Anallergenic Royal Canin ne garantiscono l’idoneità per gli animali con RAA.


Le reazioni avverse agli alimenti (RAA) nel cane e nel gatto sono una causa non comune di segni dermatologici alla presentazione nella pratica clinica. Le diete per le RAA commerciali sono spesso utilizzate sia nella diagnosi (tramite una dieta a eliminazione) sia nel trattamento della condizione, e sono classificate in due categorie principali:

1. Diete con proteine “selezionate” o “originali”, con fonti proteiche limitate e, idealmente, una singola fonte di carboidrati.

2. “Diete idrolizzate”, costituite da proteine parzialmente o ampiamente idrolizzate.

Le prove con dieta di eliminazione possono essere soggette a vari possibili insuccessi. Due preoccupazioni principali sono che la dieta per le RAA deve essere priva di proteine secondarie (poiché la possibile contaminazione crociata negli impianti di produzione di alimenti per pet è una preoccupazione importante) e un livello garantito di idrolisi (nel caso delle diete idrolizzate), senza presenza di frammenti allergenici residui. Recenti studi hanno evidenziato che alcune diete commerciali (per lo più “da banco”) commercializzate per le RAA contengono ingredienti non dichiarati e/o proteine ad alto peso molecolare; ad esempio, studi recenti hanno mostrato discrepanze tra l‘analisi del contenuto proteico e i valori indicati in etichetta in circa il 75% delle diete testate 1 2 3. Di conseguenza, per garantire l‘assenza di prodotti da contaminazione crociata, sono necessari tre elementi chiave: materie prime perfettamente caratterizzate, attrezzature industriali e procedure di pulizia adatte allo scopo e controlli analitici ottimali.

Un recente studio ha cercato di confermare la specifica composizione proteica delle diete canine e feline Anallergenic di Royal Canin (chiamate Ultamino in Nord America) che si basano su piuma di pollame ampiamente idrolizzata e amido di mais, e sull‘efficacia del processo di gestione del rischio di contaminazione crociata.

• La composizione proteica è stata valutata da un laboratorio esterno indipendente mediante tecniche cromatografiche, elettroforetiche e proteomiche ad alta sensibilità. I risultati ottenuti hanno confermato l‘ampio livello di idrolisi proteica (Figura 1), l‘assenza di proteine negli esaltatori di appetibilità (inclusi nel rivestimento delle crocchette) e l‘assenza di contaminazione crociata 4. È stata rilevata la glicoproteina ubiquitaria dell‘amido di mais GBSS (Granule-Bound Starch Synthase, amido sintasi legata ai granuli) che non ha effetti avversi finora noti nei pet, ma non sono state rilevate proteine LTP (Lipid Transfer Proteins, proteine di trasporto dei lipidi) di cui è ben noto l‘effetto allergenico. Gli stessi risultati sono stati ottenuti sia per le diete canine che per quelle feline 4.

 
Figura 1. Elettroforesi proteica su tre diverse materie prime a base di pollame, tra cui la proteina ampiamente idrolizzata ricavata dalle piume inclusa nelle diete Anallergenic.  Legenda:  • NHCM (Non-Hydrolyzed Chicken Meal, farina di pollo non idrolizzata): si possono osservare molte proteine di peso molecolare variabile • EHPF (Anallergenic Extensively Hydrolyzed Poultry Feather, piuma di pollame ampiamente idrolizzata dell’Anallergenic): nessuna banda visibile • MHPF (Mildly Hydrolyzed Poultry Feather, piuma di pollame leggermente idrolizzata): si osservano proteine residue di alto peso molecolare • PM: peso molecolare in kilodalton (kDa)  Nota: questa tecnica non mostra gli aminoacidi liberi. L’artefatto sul gel era un deposito formatosi prima della migrazione.
Figura 1. Elettroforesi proteica su tre diverse materie prime a base di pollame, tra cui la proteina ampiamente idrolizzata ricavata dalle piume inclusa nelle diete Anallergenic. Legenda: • NHCM (Non-Hydrolyzed Chicken Meal, farina di pollo non idrolizzata): si possono osservare molte proteine di peso molecolare variabile • EHPF (Anallergenic Extensively Hydrolyzed Poultry Feather, piuma di pollame ampiamente idrolizzata dell’Anallergenic): nessuna banda visibile • MHPF (Mildly Hydrolyzed Poultry Feather, piuma di pollame leggermente idrolizzata): si osservano proteine residue di alto peso molecolare • PM: peso molecolare in kilodalton (kDa) Nota: questa tecnica non mostra gli aminoacidi liberi. L’artefatto sul gel era un deposito formatosi prima della migrazione.
Figura 2. Ogni lotto di produzione viene testato per determinare se c’è stata una contaminazione crociata con proteine indesiderate utilizzando una specifica analisi in 3 fasi basata sul DNA.  • Fase 1: si misura il contenuto totale di DNA e lo si confronta con una soglia stabilita durante uno studio preclinico multicentrico su cani affetti da RAA complesse o refrattarie ( 5 ).  • Fase 2: se i livelli di DNA superano la soglia, si effettua un’analisi PCR per identificare il tipo di contaminazione proteica.  • Fase 3: la concentrazione di proteine indesiderate viene calcolata in base alla misurazione del DNA totale utilizzando la curva di calibrazione appropriata. Questo valore è noto come NPPI (No Protein Pollution Index, indice di inquinamento proteico nullo). Se l’NPPI è pari o inferiore alla soglia accettabile, il lotto viene rilasciato per la vendita; se l’NPPI è superiore al limite accettabile, il lotto viene scartato.

Figura 2. Ogni lotto di produzione viene testato per determinare se c’è stata una contaminazione crociata con proteine indesiderate utilizzando una specifica analisi in 3 fasi basata sul DNA. • Fase 1: si misura il contenuto totale di DNA e lo si confronta con una soglia stabilita durante uno studio preclinico multicentrico su cani affetti da RAA complesse o refrattarie 5. • Fase 2: se i livelli di DNA superano la soglia, si effettua un’analisi PCR per identificare il tipo di contaminazione proteica. • Fase 3: la concentrazione di proteine indesiderate viene calcolata in base alla misurazione del DNA totale utilizzando la curva di calibrazione appropriata. Questo valore è noto come NPPI (No Protein Pollution Index, indice di inquinamento proteico nullo). Se l’NPPI è pari o inferiore alla soglia accettabile, il lotto viene rilasciato per la vendita; se l’NPPI è superiore al limite accettabile, il lotto viene scartato.

• I rischi di contaminazione crociata sono stati valutati testando ogni lotto di produzione con una specifica analisi a 3 fasi basata sul DNA (Figura 2). Questa prevede la misurazione del contenuto totale di DNA della dieta e il confronto dei risultati con una soglia di conformità stabilita durante uno studio preclinico multicentrico 5. Se il DNA rilevato supera tale soglia, si eseguono analisi PCR per identificare la fonte di contaminazione. Per correlare il DNA alle proteine indesiderate, si utilizzano “curve di calibrazione” per valutare le concentrazioni effettive di proteine presenti.

Dal suo lancio avvenuto nel 2011, questo metodo è stato impiegato per testare più di 2.500 lotti di produzione della linea Anallergenic, e tutti sono risultati conformi agli standard richiesti. Ciò ha permesso il rilascio dei lotti dalla fabbrica per la vendita 6 7 8.

Un particolare ringraziamento va a Mars Petcare Central Laboratory, Aimargues (Francia) e al Luxembourg Institute of Science and Technology.

Considerati i rigidi standard di controllo della qualità (accurata selezione delle materie prime, protocolli di fabbricazione e metodi di pulizia scrupolosi, e test del DNA rigorosi), non è presente alcuna contaminazione crociata in queste diete; tutto ciò, insieme a un’ampia idrolisi proteica comprovata, garantisce affidabilità clinica ed efficacia ottimale nell’uso della linea Anallergenic nella diagnosi e gestione delle RAA.

Riferimenti

  1. Horvath-Ungerboeck C, Widmann K, Handl S. Detection of DNA from undeclared animal species in commercial elimination diets for dogs using PCR. Vet Dermatol 2017;28(4):373-e86.
  2. Ricci R, Granato A, Vascellari M, et al. Identification of undeclared sources of animal origin in canine dry foods used in dietary elimination trials. J Anim Physiol Anim Nutr (Berl) 2013;97 Suppl 1:32-38.
  3. Roitel O, Maurice D, Douchin G, et al. High molecular weight proteins in hydrolysed dog foods. Vet Dermatol 2015;26:304.
  4. Lesponne I, Naar J, Montano M, et al. DNA and protein analyses support the clinical reliability of an extensively hydrolysed diet. Vet Dermatol 2017;28:11.
  5. Mougeot I, Weese H, Sauve S, et al. Clinical efficacy of a highly hydrolyzed poultry feather protein-based diet for canine AFR diagnosis and dietary management: a 12 case pilot study. In Proceedings, Waltham International Nutrition Sciences Symposium 2013.
  6. Bizikova P, Olivry T. A randomized, double-blinded crossover trial testing the benefit of two hydrolysed poultry-based commercial diets for dogs with spontaneous pruritic chicken allergy. Vet Dermatol 2016;27(4):289-e70.
  7. Boutigny L, Lesponne I, Feugier A, et al. Evaluation of a new extensively hydrolyzed poultry feather protein-based diet for the dietary management of feline adverse food reaction (AFR): a 15 cases pilot study. Poster, SEVC congress, Barcelona, 2017.
  8. Cadiergues MC, Muller A, Bensignor E, et al. Diagnostic value of home-cooked and an extensively hydrolysed diet (Anallergenic, Royal Canin, France) in the diagnosis of canine adverse food reaction: a randomized prospective multicenter study in 72 dogs. In: Proceedings, World Veterinary Dermatology Congress 2016.
Jérôme Naar

Jérôme Naar

Il Dr. Naar ha una formazione in biochimica, scienze ambientali e tossicologia e nel 2012 è entrato in Royal Canin come esperto del team responsabile per la Scopri di più

Isabelle Lesponne

Isabelle Lesponne

La Dr.ssa Lesponne si è laureata all’Ecole Nationale Vétérinaire di Tolosa nel 2001, quindi ha lavorato per diversi anni in una struttura per piccoli animali Scopri di più

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