Geriatria ed invecchiamento nel gatto
La scienza ha iniziato a svelare i processi alla base dell'invecchiamento...
Numero 30.2 altro: scientifici
Pubblicato il 19/11/2020
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Nancy De Briyne descrive come la professione Medico Veterinaria possa sviluppare politiche responsabili per l'uso dei farmaci, così da migliorare la salute e il benessere delle persone e degli animali in tutto il mondo.
I tassi di AMR variano fortemente tra paesi, classi di antibiotici e batteri, ma raggiungono livelli che destano preoccupazione quasi ovunque.
Cani e gatti vivono oggi a molto più stretto contatto con i loro proprietari, e di conseguenza i batteri zoonotici possono passare alla popolazione umana.
L'uso a tappeto degli antibiotici negli ultimi decenni ha determinato la comparsa di livelli drammatici di infezioni antibiotico resistenti (AMR), che si prevede avranno un impatto importante per la sanità pubblica.
L'uso responsabile degli antibiotici e una diminuzione generale nel loro uso potrà portare al declino delle AMR.
Introduzione
Da quando gli antibiotici sono stati introdotti per la prima volta, sono stati ampiamente utilizzati in tutto il mondo, portando un enorme contributo al miglioramento della salute umana e animale, così come del benessere animale. Purtroppo, il prezzo da pagare per questi miglioramenti è stata la comparsa delle infezioni antibiotico resistenti (AMR): gli scenari peggiori stimano che le AMR potrebbero causare 10 milioni di decessi all'anno nella popolazione entro il 2050 1. Questo articolo offre una breve panoramica della resistenza agli antibiotici e delle misure da adottare. Il termine antimicrobici comprende antibiotici, antifungini, antivirali e antiprotozoari, ma i problemi di resistenza (e questo articolo) si riferiscono principalmente agli antibiotici.I tassi di resistenza variano fortemente tra paesi, classi di antibiotici, e batteri, ma raggiungono livelli preoccupanti quasi ovunque. Batteri comuni, come ad esempio E. Coli, Klebsiella, Pseudomonas e Staphylococcus 4 mostrano spesso tassi di resistenza elevati contro uno o più classi di antibiotici, rendendone estremamente impegnativo il trattamento, soprattutto per i più vulnerabili (bambini piccoli, anziani o soggetti immunocompromessi). Inoltre, batteri come Campylobacter e Salmonella spp., che possono causare malattie zoonotiche, mostrano livelli di resistenza preoccupanti (Figura 1). In pratica, un elevato numero di infezioni comuni sta diventando difficile da curare o, talvolta, addirittura impossibile. Purtroppo, per ora, i dati sulla resistenza in medicina veterinaria non sono monitorati di routine.
La quantità di antibiotici venduti per l'uso in animali da reddito viene studiata in modo approfondito nell'Unione Europea da oltre un decennio 5. È stato incoraggiato un uso prudente e responsabile di tali farmaci, con particolare attenzione alla prevenzione delle patologie, ed è stato fatto uno sforzo per aumentare la consapevolezza fra tutti gli attori su questo importante argomento. In questo modo, l'uso degli antibiotici negli animali da reddito in Europa è diminuito complessivamente del 32% negli ultimi 6 anni, con alcuni paesi che si sono spinti oltre, con una riduzione di oltre il 50% 5. Negli Stati Uniti, l'uso degli antibiotici negli animali è diminuito del 28% dal 2009 6. L'aspetto positivo è che tutto questo è stato possibile senza effetti negativi sulla salute, il benessere e la produttività degli animali.
Alcuni Paesi sono andati oltre il semplice monitoraggio dei dati di "vendita", iniziando a registrare i dati di uso degli antibiotici, e persino introducendo un confronto delle quantità di antibiotici impiegate per azienda e per Medico Veterinario. Nel 2019, è stata adottata una nuova legislazione europea sul farmaco veterinario 6 che ha reso di fatto obbligatorio il monitoraggio dell'uso in generale degli antibiotici negli animali, compresi gli animali da compagnia, a partire dal 2029 7 8. Nella maggior parte dei casi, queste informazioni saranno acquisite raccogliendo i dati sulle prescrizioni dei Medici Veterinari. Tuttavia, mentre è stata prestata molta attenzione all'uso degli antibiotici e alle resistenze negli animali da reddito, molta meno attenzione è stata riservata agli animali da compagnia. Perché?
In quanto animali da compagnia, cani e gatti si differenziano per molti aspetti dagli animali da reddito. Sono meno sistematicamente trattati con antibiotici rispetto agli animali da reddito, difficilmente vivono insieme in grandi gruppi (a differenza dei suini o del pollame), sono quindi meno esposti alle malattie di gruppo, e vengono trattati su base individuale e generalmente per brevi periodi. Di conseguenza la maggior parte degli antibiotici prescritti nel settore veterinario sono per animali da reddito. 5. D'altra parte, però, il numero di animali da compagnia è in constante aumento, e sempre più persone li considerano parte della famiglia. Cani e gatti vivono oggi più strettamente a contatto con i loro proprietari, spesso dormendo nello stesso letto, e di conseguenza i batteri zoonotici potrebbero più facilmente diffondersi 9; per esempio, i cani possono trasmettere infezioni da Campylobacter 10 o da Staphylococcus 11. Pertanto, il rischio che patogeni umani acquisiscano "geni di resistenza" da batteri resistenti presenti negli animali da compagnia, o che vi sia trasmissione di microrganismi resistenti tra uomo e animali da compagnia, è più elevato rispetto agli animali da reddito. Gli animali da compagnia possono presentare ceppi di MRSA (Staphylococcus aureus meticillino-resistente) che sembrano provenire da, ed effettuare scambi con, un serbatoio umano 12; è stato osservato che ospitano anche altre specie resistenti di Staphylococcus 13. Lo scambio può avvenire in due modi: da animale a proprietari o viceversa. Proprietari che lavorano in una struttura sanitaria, o che hanno subito un ricovero, possono tramettere batteri ai loro animali (Figura 2).
Negli ultimi anni, i proprietari hanno anche dedicato impegno crescente per garantire il benessere dei loro amici a quattro zampe. Si frequenta maggiormente il Medico Veterinario, non solo quando gli animali non stanno bene, ma anche per trattamenti preventivi; è però maggiormente probabile che ricevano un trattamento antibiotico. Inoltre, rispetto ad altre specie, è più facile che agli animali da compagnia vengano prescritti antibiotici di classi considerate importanti o salvavita per la popolazione 14.
Per tutti questi motivi, è essenziale comprendere gli animali da compagnia quando si parla di resistenza agli antibiotici.
Nancy De Briyne
I pochi studi che hanno esaminato i tassi di resistenza di batteri isolati da animali da compagnia, presentano risultati diversi. La maggior parte di queste pubblicazioni si basa su analisi di laboratori ad uso diagnostico, ma va riconosciuto che le segnalazioni di resistenza provenienti da questi laboratori rappresentano per lo più gli scenari "peggiori", poiché sono spesso associate a insuccessi terapeutici. I casi riusciti tendono a non raggiungere il laboratorio 9. Alcuni studi mostrano una tendenza in crescita per le resistenze, mentre altri riferiscono un aumento in particolari classi di antibiotici, forse perché alcuni iniziano ad essere utilizzati più di altri 15. Ad esempio, uno studio del 2014 che ha esaminato 14.555 isolati di Staphylococcus intermedius da cani e gatti con sintomatologia clinica del Regno Unito, ha identificato una resistenza crescente ad antibiotici importanti e confermato la comparsa di Staphylococcus pseudintermedius meticillino-resistente (SPMR) in alcuni casi clinici 16. Uno studio condotto a Singapore ha analizzato campioni diagnostici prelevati in una clinica per piccoli animali tra il 2014 e il 2016; sono state isolate 359 specie batteriche, di cui 186 zoonotiche 17; tra i 359 batteri, il 45% delle specie era multiresistente, mentre il 18% era resistente alle beta-lattamasi ad ampio spettro. Un altro studio, condotto in Belgio, Italia e Paesi Bassi, ha raccolto 303 campioni e determinato i profili di resistenza di 282 isolati di Escherichia coli, riscontrando batteri resistenti ad almeno un antibiotico nel 27% degli isolati 18.
Esaminando la natura delle prescrizioni, uno studio europeo ha dimostrato che le più comuni nel cane sono rappresentate da patologie cutanee (ferite, dermatite, piodermite), otiti, infezioni urogenitali, problemi respiratori, patologie gastrointestinali e dentali 19. Per i gatti, malattie cutanee (ferite, ascessi, dermatite), disturbi respiratori, disturbi delle vie urinarie e problemi parodontali. La situazione è sovrapponibile in altri paesi, ma è importante notare che, secondo gli studi, l'uso degli antibiotici potrebbe essere minore. Ad esempio, gli antibiotici possono non essere necessari per molti gatti con patologie delle basse vie urinarie.
I dati relativi all'uso degli antibiotici mostrano inoltre grandi variazioni tra i paesi. La Danimarca, che è uno dei Paesi che registra ufficialmente l'uso degli antibiotici negli animali, ha visto un calo delle prescrizioni negli animali da compagnia di circa il 10% dal 2012 20. Uno studio nei Paesi Bassi ha sottolineato che l'uso degli antibiotici negli animali da compagnia è diminuito significativamente dal 2012 al 2014 21, anche se sono state osservate grandi differenze nell'uso tra cliniche veterinarie, che vanno da una diminuzione di 64 volte nel 2012, a 20 volte nel 2014. Lo studio internazionale condotto in Belgio, Italia e Paesi Bassi sopra citato 18, ha rilevato che, in media, cani e gatti ricevevano antibiotici per un periodo di 1,8 e 3,3 giorni, rispettivamente, nel corso di un anno. Questo studio non ha evidenziato una correlazione tra l'uso di antibiotici e antibiotico resistenza; quindi, ha concluso che l'aspetto più importante è la qualità di tale uso, non la quantità. A partire dal 2030, saranno disponibili ulteriori dati perché, come detto in precedenza, dal gennaio 2029 tutti i paesi dell'UE saranno tenuti a monitorare l'uso degli antibiotici nel cane e nel gatto 7.
Medici Veterinari e proprietari sono attori fondamentali nella lotta alle AMR. In alcuni paesi con forte diminuzione nell'uso degli antibiotici, è stato osservato anche un calo della resistenza; ad es. in Germania è stato registrato un calo nei livelli di MRSA negli animali da reddito 22, e questo significa che il fenomeno può essere invertito.
Alcuni principi generali utili sono:
Nel contesto della promozione per l'uso prudente degli antibiotici sotto controllo Medico Veterinario, la World Veterinary Association (WVA) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) hanno creato, nel 2019, un archivio globale delle linee guida disponibili per l'uso responsabile degli antimicrobici negli animali 25. Sono state individuate più di 130 linee guida, con piani d'azione e materiale sull'uso prudente degli antibiotici e, sebbene pochi documenti siano specificamente destinati all’uso in cani e gatti (Tabella 1), possono essere una risorsa utile per il Medico Veterinario, insieme ai materiali prodotti da FECAVA e FVE (Figura 5).
Paese od organizzazione | Titolo del documento | Link al sito Web |
---|---|---|
Belgio |
Linee guida per l'uso degli antibiotici nel cane (olandese, francese) | https://formularium.amcra.be/a/2 |
Belgio |
Linee guida per l'uso degli antibiotici nel gatto (olandese, francese) | https://formularium.amcra.be/a/7 |
Danimarca |
Linee guida sull'uso degli antibiotici nella pratica clinica degli animali da compagnia (danese e inglese) | https://www.ddd.dk/media/2175/assembled_final.pdf |
Francia |
Opuscolo sulla promozione dell'uso prudente nel cane e nel gatto (francese)
Piano nazionale per la riduzione dei rischi di resistenza agli antibiotici in Medicina Veterinaria (francese, inglese, spagnolo)
|
|
Nuova Zelanda |
Linee guida per l'uso degli antibiotici nel trattamento del cane e del gatto (inglese) | http://www.worldvet.org/uploads/docs/nzva_guideline_companion.pdf |
Norvegia |
Linee guida sull'uso degli antibiotici nel cane e nel gatto (norvegese) | https://bit.ly/2PicF23 |
Svezia |
Linee guida sull'uso clinico degli antibiotici nel trattamento del cane e del gatto (inglese, svedese) | https://www.svf.se/media/ahwpbt52/policy-ab-english-10b.pdf |
Svizzera |
Uso prudente degli antimicrobici nel cane e nel gatto (francese, tedesco) |
https://bit.ly/36uDndG (francese)
https://bit.ly/2LSiO31 (tedesco)
|
Stati Uniti |
Linee guida base sull'uso terapeutico responsabile degli antibiotici (inglese) | https://www.aaha.org/globalassets/02-guidelines/antimicrobials/aafp_aaha_antimicrobialguidelines.pdf |
FECAVA/FVE | Albero decisionale sull'uso responsabile degli antibiotici | https://bit.ly/34olAne |
FECAVA/FVE | Raccomandazioni per una terapia antibiotica appropriata | https://bit.ly/2LSnIwQ |
FECAVA/FVE | Consigli ai proprietari di animali da compagnia sull'uso responsabile degli antibiotici e sul controllo delle infezioni | https://bit.ly/36Bxds7 |
FVE |
Uso responsabile degli antibiotici con consigli per i proprietari di animali da compagnia (tutte le lingue della UE) | https://www.fve.org/publications/fve-guidelines-responsible-use-of-antibiotics/ |
Gli antibiotici sono stati di enorme beneficio negli ultimi decenni, sia per il benessere umano che per quello animale, ma la crescente minaccia delle AMR deve rendere tutti i Medici Veterinari più consapevoli delle proprie abitudini di prescrizione. I Medici Veterinari che si occupano di animali da compagnia dovrebbero usare gli antibiotici solo quando e dove specificamente indicati, facendo in tutti i casi riferimento alle schede tecniche dei produttori. Un'attenta analisi del caso clinico può contribuire a garantire che i farmaci siano prescritti solo nelle situazioni appropriate, e una buona comunicazione con il proprietario aiuterà a garantirne la compliance.
European Surveillance of Veterinary Antimicrobial Consumption (ESVAC): https://www.ema.europa.eu/en/veterinary-regulatory/overview/antimicrobial-resistance/european-surveillance-veterinary-antimicrobial-consumption-esvac
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Nancy De Briyne
La Dr.ssa De Briyne si è laureata all’Università di Ghent nel 1996 e ha lavorato come Medica Veterinaria sia in Belgio che nel Regno Unito Scopri di più
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