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Veterinary Focus

Numero 33.3 Nutrizione

La nutrizione nei gatti che stanno invecchiando

Pubblicato il 19/01/2024

Scritto da Lori Prantil e Becca Leung

Disponibile anche in Français , Deutsch , Español , English e ภาษาไทย

Volete capire in che modo i fabbisogni nutrizionali dei gatti anziani differiscono da quelli dei soggetti più giovani? Questo articolo spiega cosa occorre sapere. 

È stato suggerito che i sensi dell’olfatto e del gusto si riducano con l’invecchiamento del gatto

Punti chiave

Sebbene siano stati recentemente definiti gli stadi vitali dei i gatti, non esistono ancora linee guida nutrizionali specifiche per i pet senior.


I gatti senior hanno spesso capacità digestive ridotte che possono influenzare i punteggi delle condizioni fisiche e di quelle muscolari.


Ricerche recenti hanno dimostrato l’importanza del contenuto di fosforo e del rapporto calcio:fosforo della dieta.


Sono tuttavia necessarie ulteriori ricerche sugli integratori da utilizzare per affrontare il declino cognitivo nei gatti anziani.


Introduzione 

È solo in tempi relativamente recenti che sono stati definiti gli stadi vitali dei gatti, anche se questi variano leggermente a seconda delle diverse organizzazioni (Tabella 1). Secondo le linee guida 2021 dell’American Animal Hospital Association (AAHA) e dell’American Association of Feline Practitioners (AAFP), gli stadi vitali dei felini si dividono in cinque categorie: gattino (dalla nascita fino ad un anno di età), adulto giovane (1-6 anni) anni), adulto maturo (7-10 anni), e senior (>10 anni), con un ulteriore stadio di “fine vita” che può rientrare in qualsiasi età 1. L’International Society of Feline Medicine (ISFM) definisce gli stadi in modo leggermente diverso, come indicato di seguito: gattino (nascita-6 mesi), junior (7 mesi-2 anni), adulto (3-6 anni), maturo (7-10 anni), senior (11-14 anni) e super senior (15 anni e oltre) 2. A parte queste differenze, la crescente comprensione dei vari stadi vitali dei nostri animali da compagnia significa che oggi c’è più interesse ad apprezzare le differenze nutrizionali tra questi stadi, anche durante l’invecchiamento. Sebbene organizzazioni come l’American Association of Feed Control Officials (AAFCO) e l’European Pet Food Industry Federation (FEDIAF) dispongano di raccomandazioni e linee guida nutrizionali per lo stadio di accrescimento (che FEDIAF suddivide ulteriormente negli stadi di crescita iniziale e crescita avanzata), per la riproduzione, e per lo stadio adulto, mancano linee guida per i pet senior. Questo potrebbe rivelarsi un problema, poiché capire come prendersi cura dei pet in età avanzata è una questione che sta diventando sempre più importante in parallelo con l’invecchiamento della popolazione; infatti, circa il 20-40% dei gatti negli USA potrebbe essere classificato come “senior” e “super senior” 3 (Figura 1).

Tabella 1. Descrizioni dello stadio vitale da parte delle principali organizzazioni veterinarie per la salute felina.

Stadio vitale AAHA e AAFP ISFM 
Gattino Dalla nascita a <1 anno Dalla nascita a 6 mesi 
Junior Da 7 mesi a 2 anni 
Adulto giovane 1-6 anni – 
Adulto 3-6 anni 
Adulto maturo 7-10 anni 7-10 anni
Senior > 10 anni 11-14 anni
Super senior 15 anni e oltre

Sebbene esistano alcuni studi sulla nutrizione dei gatti anziani, mancano anche studi che indagano specifici nutrienti, e cioè non solo i nutrienti essenziali, ma anche quelli che riteniamo possano essere utili ma non sono compresi nei fabbisogni essenziali. Questo articolo esamina la nutrizione in base al singolo nutriente, e discute ciò che sappiamo, oltre alle considerazioni che riteniamo importanti per i nostri compagni felini senior in base all’evidenza corrente. 

La nostra popolazione di gatti pet sta invecchiando

Figura 1. La nostra popolazione di gatti pet sta invecchiando; si stima che circa il 20-40% dei gatti negli USA sia classificato come “senior” e “super senior”.
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Digeribilità/calorie complessive della dieta

Quando si tratta di digeribilità, sappiamo da tempo che i gatti maturi e i gatti senior digeriscono meno bene; inoltre, sappiamo che fino al 33% dei gatti digerisce meno facilmente i grassi e circa il 20% ha capacità ridotte di assimilare le proteine 4. Inoltre, informazioni più recenti hanno dimostrato che il declino del peso nei gatti anziani, sia quelli considerati “sani” che quelli “non sani”, può essere almeno in parte attribuibile a riduzione nella digeribilità dei nutrienti. Inoltre, nei gatti anziani, si osservano spesso una perdita di massa magra corporea e un calo nel punteggio delle condizioni muscolari, e questo può essere in parte attribuito alla ridotta digeribilità delle proteine con conseguente equilibrio azotato negativo 5. E ancora, sono stati sollevati dubbi se le quantità di proteine attualmente raccomandate per il mantenimento del bilancio azotato nei gatti sono sufficienti per mantenere anche la massa magra corporea, e si sta ragionando sull’opportunità di considerare l’aumento dei fabbisogni 6.

Oltre alla digeribilità ridotta della dieta, esistono altri motivi per la perdita di peso e di massa magra corporea negli animali anziani. Nelle persone anziane, i sensi dell’olfatto e del gusto si riducono, ed è probabile che ciò valga anche per gli animali 7. Le strategie idonee includono la fornitura di diete con aromi e sapori diversi, e anche il riscaldamento dell’alimento alla temperatura ottimale di 37°C/98,6°F 8 (Figura 2). Anche uno stato di malattia può ridurre l’appetito e l’interesse per il cibo a causa del dolore (come nel caso della malattia dentale), della compromissione del metabolismo (come nella produzione di tossine uremiche della nefropatia cronica [CKD] o nella produzione aumentata di citochine delle malattie infiammatorie), e/o dell’uso di terapie farmacologiche (come gli agenti chemioterapici che possono influenzare direttamente il gusto degli alimenti). Anche le malattie che colpiscono spesso i gatti anziani possono avere un impatto diretto sul calo del peso e la perdita muscolare, come osservato nell’ipertiroidismo, nell’enteropatia cronica, nel linfoma e nel diabete mellito. Infine, sia nel cane che nel gatto, è stata descritta la sarcopenia, ovvero la perdita di massa magra corporea associata all’invecchiamento e non correlata ad alcuna malattia 9.

È stato suggerito che i sensi dell’olfatto e del gusto si riducano con l’invecchiamento del gatto

Figura 2. È stato suggerito che i sensi dell’olfatto e del gusto si riducano con l’invecchiamento del gatto, il che potrebbe diminuire l’assunzione di cibo. Le strategie idonee includono la fornitura di diete con aromi e sapori diversi, e anche il riscaldamento dell’alimento alla temperatura ottimale di 37°C/98,6°F. 
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Pertanto, i gatti senior, anche sani, possono richiedere un apporto calorico maggiore per mantenere il peso e, spesso, una dieta più digeribile potrebbe migliorare l’assorbimento dei nutrienti. I produttori forniscono linee guida per l’alimentazione che danno una stima media del fabbisogno, ma i requisiti dei singoli soggetti possono variare fino a ±50% rispetto alla media 10. La valutazione del peso corporeo, del punteggio delle condizioni fisiche e del punteggio delle condizioni muscolari, assieme alla determinazione degli aggiustamenti calorici appropriati e delle possibili variazioni dietetiche, dovrebbe avvenire regolarmente per tutti i gatti considerati senior o super senior (Figura 3).

Tutti i gatti considerati senior o super senior dovrebbero ricevere regolari valutazioni del peso corporeo

Figura 3. Tutti i gatti considerati senior o super senior dovrebbero ricevere regolari valutazioni del peso corporeo, del punteggio delle condizioni fisiche e del punteggio delle condizioni muscolari, rivedendo eventualmente i fabbisogni dietetici. 
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Umidità alimentare

Gli animali che invecchiano possono disidratarsi a causa della diminuzione della sete, della ridotta mobilità e/o di un processo patologico 11, ma può essere difficile valutare lo stato di idratazione di un paziente, poiché i segni clinici della disidratazione non sono costanti anche in caso di perdite idriche significative 12. Pertanto, è importante incoraggiare l’assunzione d’acqua nei gatti senior, anche se non sembrano palesemente disidratati (Figura 4). Garantire la disponibilità di acqua fresca e pulita è un principio centrale in questa impresa, ma anche fornire umidità alimentare attraverso il cibo fornendo una dieta umida può migliorare l’assunzione. La malattia dentale è comune nei gatti e uno studio ne segnala la presenza in oltre il 50% dei gatti senior 13 ; quindi, se c’è un’evidenza di dolore orale o una capacità ridotta di masticare le crocchette, fornire una dieta umida può apportare qualche beneficio (insieme ad altre misure adeguate per il problema sottostante) (Figura 5). Altre condizioni in cui l’umidità alimentare è importante per la gestione includono la CKD e tutte le forme di urolitiasi. Tuttavia, è essenziale ricordare che l’aumento dell’umidità alimentare diminuisce anche la densità calorica della dieta. Pertanto, è importante garantire che le quantità di cibo siano appropriate per i fabbisogni quotidiani del gatto e che i livelli di assunzione restino sufficienti. Se il gatto ha difficoltà a consumare i volumi giornalieri necessari, un’alimentazione mista o una dieta secca possono aiutare a soddisfare i fabbisogni energetici.

La disidratazione può interessare gli animali che invecchiano a causa di una varietà di fattori

Figura 4. La disidratazione può interessare gli animali che invecchiano a causa di una varietà di fattori, ma può essere difficile valutare lo stato di idratazione di un paziente, ed è quindi importante incoraggiare l’assunzione d’acqua nei gatti senior anche se non appaiono palesemente disidratati.
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Proteine

Anche se sappiamo che alcuni gatti senior digeriscono meno bene le proteine, non è chiaro quale livello di proteine raccomandare a soggetti anziani che sarebbero altrimenti considerati sani. Dato che la CKD è una diagnosi abbastanza comune nei gatti anziani, si stima che ne sia affetto il 30-40% degli animali di età superiore a 10 anni 14, ed essendo generalmente raccomandata una riduzione delle proteine alimentari per i gatti negli stadi avanzati della malattia, si ritiene che possa essere talvolta utile ridurre precocemente le proteine alimentari in tutti i gatti anziani. Non esiste tuttavia evidenza sufficiente per confermare che la riduzione delle proteine alimentari durante l’invecchiamento dei gatti riduca l’insorgenza della CKD. Inoltre, come già detto, la sarcopenia nei gatti è documentata già a partire da 7 anni di età; quindi, data la capacità digestiva ridotta delle proteine nei gatti anziani, una dieta a contenuto proteico ridotto può aumentare il rischio di sviluppare la sarcopenia. Pertanto, poiché i gatti sono carnivori obbligati e hanno un fabbisogno proteico dietetico elevato, questi fattori suggeriscono che l’opzione di fornire livelli proteici inferiori dovrebbe essere riservata ai gatti con nefropatia attiva, e non è raccomandata a scopo preventivo nei gatti anziani sani.

I gatti senior e super senior soffrono spesso di problemi dentali

Figura 5. I gatti senior e super senior soffrono spesso di problemi dentali, che a loro volta possono influenzare l’assunzione di cibo. I gatti di queste categorie vanno sottoposti regolarmente a un esame dentale completo.
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Grassi

Come notato in precedenza, i gatti senior possono digerire meno i grassi, cosa che può contribuire direttamente al calo dell’assorbimento calorico, poiché i grassi forniscono più calorie per grammo rispetto ai carboidrati o alle proteine. Fornire cibi a contenuto di grassi maggiore, in particolare diete che hanno anche maggiore digeribilità di proteine e carboidrati, può essere una valida opzione nei gatti che potrebbero essere altrimenti sani, ma che stanno perdendo da tempo peso e condizioni fisiche. Al contrario, se un gatto è in sovrappeso, sarebbe preferibile utilizzare una dieta a basso contenuto di grassi, e quindi a basso contenuto di calorie. L’Association for Pet Obesity Prevention negli USA ha stimato nel 2022 che il 61% dei gatti da compagnia sia in sovrappeso od obeso 15, e poiché molti gatti vivono più a lungo, è probabile che questa statistica includa anche quelli della categoria senior. I gatti obesi hanno maggiori probabilità di avere problemi respiratori, dermatologici, muscoloscheletrici e/o dentali, come pure una malattia delle vie urinarie e il diabete; pertanto, anche se si potrebbero raccomandare livelli maggiori di grassi nei gatti che perdono peso involontariamente, potrebbero esserci situazioni in cui l’obiettivo è perdere peso, cosa che richiede livelli inferiori di apporto di grassi.

Lori Prantil

La valutazione regolare del peso corporeo, del punteggio delle condizioni fisiche e del punteggio delle condizioni muscolari, assieme alla determinazione degli aggiustamenti calorici appropriati e delle possibili variazioni dietetiche, sono raccomandabili per tutti i gatti considerati senior o super senior.

Lori Prantil

Carboidrati

Anche se i carboidrati non sono un nutriente necessario, sono importanti perché contribuiscono a soddisfare i fabbisogni energetici e bilanciare il contenuto di proteine e grassi nelle proporzioni desiderate nella dieta complessiva. Tenendo presente che, nei gatti sani che stanno invecchiando (a differenza di un gatto con diabete mellito, dove è possibile che i carboidrati digeribili vadano valutati più strettamente – Figura 6), i carboidrati sono spesso valutati solo dopo aver considerato il contenuto di proteine e grassi. Tuttavia, i carboidrati cotti, che sono prontamente digeriti e assorbiti dai gatti, possono avere un effetto di risparmio proteico fornendo una fonte di glucosio invece di fare affidamento sulla glicogenesi utilizzando le proteine. Non c’è alcuna evidenza che i carboidrati digeribili inducano l’obesità o il diabete nei gatti, e non c’è quindi motivo di evitare questo nutriente. Infatti, le diete ad alto contenuto di grassi hanno maggiori probabilità di causare obesità, e la quantità di grassi in una determinata dieta può essere ridotta aumentando il contenuto percentuale di proteine e/o carboidrati. 

I carboidrati non digeribili sono una forma di fibra alimentare che può favorire la salute del tratto intestinale. Le fibre fermentabili (polpa di barbabietola, polpa di cicoria, frutto-oligosaccaridi) sono utilizzate dal microbiota intestinale, e i prodotti finali della fermentazione come gli acidi grassi a catena corta possono apportare benefici diretti agli animali durante l’invecchiamento. Nei cani senior, è stato dimostrato che una dieta con maggiore concentrazione di fibra alimentare totale riduce l’ammoniaca intestinale 16, un fattore importante nei casi di CKD ed encefalopatia epatica. Tuttavia, la fibra alimentare diminuisce la densità calorica della dieta e può influire sull’appetibilità, cosa che rende fondamentale il giusto equilibrio per ogni singolo soggetto.

I gatti anziani possono avere fabbisogni dietetici particolari, come ad esempio un gatto con diabete mellito

Figura 6. I gatti anziani possono avere fabbisogni dietetici particolari, come ad esempio un gatto con diabete mellito; in questa situazione potrebbe essere necessario valutare attentamente la percentuale di carboidrati digeribili della dieta.
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Vitamine e minerali

Fosforo e rapporto calcio:fosforo

Sebbene non esista un’evidenza sufficiente che le diete a contenuto proteico maggiore possano causare CKD nei gatti senior, esiste un’evidenza che questo possa valere per le diete contenenti quantità maggiori di fosforo. In due studi recenti, diete con livelli diversi di fosforo e del rapporto calcio:fosforo sono state testate in una coorte di gatti sani. Le diete con il massimo livello di fosforo (la maggior parte del quale proveniva da fonti inorganiche) e il minimo rapporto calcio:fosforo hanno indotto alterazioni renali nei gatti 17. Ulteriori test su diverse diete con variazioni nei livelli di fosforo totale, nelle fonti di fosforo inorganico, e nei rapporti calcio:fosforo hanno indicato che un livello elevato di fosforo inorganico causa un picco dose-dipendente nelle concentrazioni di fosforo plasmatico che è superiore a quello associato al fosforo organico 18. Tuttavia, non tutte le forme di fosforo inorganico causano lo stesso aumento postprandiale nelle concentrazioni di fosforo plasmatico. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche in questo settore, si consiglia di evitare l’uso di diete con livelli elevati di fosfati inorganici solubili e quelle con rapporto calcio:fosforo inferiore a 1:1 19.

Bisogna però riconoscere che, nella produzione degli alimenti per pet, i livelli di proteine e fosforo organico tendono a coincidere; in altre parole, maggiore è il livello di uno di questi nutrienti, maggiore è la probabilità che lo sia anche il livello dell’altro. Stiamo assistendo alla comparsa sul mercato di diete più innovative (in particolare diete terapeutiche aventi come target la nefropatia precoce) dove questo aspetto è meno probabile, grazie a una selezione accurata degli ingredienti, ma potrebbe non valere altrettanto per molte diete di mantenimento. Pertanto, mantenere livelli elevati di proteine alimentari evitando allo stesso tempo i massimi livelli di fosforo potrebbe essere difficile quando si valutano diete di mantenimento regolari per i gatti anziani.

Ulteriori minerali e vitamine

Sebbene sia un dato di fatto che i gatti di tutte le età hanno bisogno di diete complete e bilanciate con un contenuto vitaminico e minerale adeguato, i gatti che stanno invecchiando potrebbero richiedere ulteriori considerazioni. Data la capacità ridotta di questi animali di digerire i grassi, l’assorbimento delle vitamine liposolubili potrebbe essere compromesso. Non sono attualmente disponibili dati sulle carenze di queste vitamine nei gatti anziani dovute alla compromissione della capacità di assorbimento. Tuttavia, se un gatto riceve una dieta che non viene assorbita correttamente, o non è completa e bilanciata, e sta perdendo condizioni fisiche e muscolari, possono essere considerate le carenze di questi nutrienti chiave. 

Gli antiossidanti, sotto forma di vitamine, come le vitamine C, E e la provitamina beta-carotene, possono essere utili negli animali anziani. Sebbene la vitamina C non sia un nutriente essenziale per i gatti (poiché possono sintetizzarla a livello endogeno), esiste un’evidenza che i massimi livelli di vitamina E e beta-carotene nelle diete feline possono contribuire ad aumentare la longevità 20. Sebbene non siano necessariamente un problema nei gatti anziani sani, le vitamine idrosolubili come la vitamina B12 possono essere deplete in presenza di aumenti nella perdita di acqua a causa della poliuria o del malassorbimento, e per questi animali può essere considerata l’integrazione.

Becca Leung

È comune osservare una perdita di massa magra corporea e un calo del punteggio delle condizioni muscolari nei gatti anziani, e questo può essere in parte attribuito alla ridotta digeribilità delle proteine con conseguente equilibrio azotato negativo.

Becca Leung

EPA e DHA

Una delle condizioni più comuni nei gatti senior è l’artropatia degenerativa (DJD), anche chiamata osteoartrite; uno studio ha rilevato che il 92% dei gatti di età superiore ai 14 anni aveva un’evidenza radiografica di DJD 21. Sebbene esistano numerosi tipi di integratori alimentari suggeriti per i soggetti con questa condizione, gli studi che utilizzano l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA) sono quelli che hanno segnalano più costantemente un beneficio associato a questi additivi. Uno studio ha dimostrato che i gatti con osteoartrite che ricevevano olio di pesce supplementare avevano livelli di attività maggiori, rigidità inferiore, erano capaci di saltare più in alto, e mostravano maggiore interazione con il proprietario 22 (Figura 7).

Uno studio ha dimostrato che i gatti con osteoartrite che ricevono oli di pesce supplementari hanno maggiori probabilità di avere livelli di attività più elevati e sono più capaci di affrontare arrampicate e salti

Figura 7. Uno studio ha dimostrato che i gatti con osteoartrite che ricevono oli di pesce supplementari hanno maggiori probabilità di avere livelli di attività più elevati e sono più capaci di affrontare arrampicate e salti.
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Nutrienti per il declino cognitivo

Data l’esistenza di quantità crescenti di gatti che rientrano nelle categorie “senior” e “super senior”, il declino cognitivo e la disfunzione cognitiva stanno diventando più comuni e facilmente riconoscibili, anche nei gatti altrimenti ritenuti sani. In realtà, questo è spesso considerato parte del normale processo di invecchiamento. Uno studio ha dimostrato che il 36% dei proprietari di gatti di 7-10 anni d’età (categorie adulto maturo e senior) e l’88% dei proprietari di gatti di 16-19 anni d’età (categoria super senior) hanno riferito che i loro pet avevano sviluppato problemi comportamentali legati all’età 23. Queste alterazioni possono ridurre la qualità di vita del gatto e del proprietario, ed è per questo che esiste un forte interesse nel trovare diete e/o integratori che possano rallentare questo processo.

Sono stati studiati numerosi additivi, con risultati contrastanti. È stata osservata una certa evidenza per le integrazioni con S-adenosil-l-metionina (SAMe), e ci sono segnalazioni aneddotiche su altri additivi come ad esempio melatonina, L-teanina, idrolisati delle proteine del latte e feromoni. Tuttavia, quasi tutti questi integratori sono stati utilizzati per affrontare problemi generali di ansia nei gatti, e non specificamente per il declino cognitivo. Sono dunque necessari ulteriori studi clinici che esaminino specificamente gli effetti degli additivi sul declino cognitivo. I trigliceridi a catena media (MCT) sono un altro nutriente che è stato utilizzato nei cani per affrontare la disfunzione cognitiva, ma servono ulteriori ricerche nei gatti. Precedenti studi che utilizzavano gli MCT in questa specie avevano indicato che potrebbero esserci problemi di appetibilità, anche se rapporti più recenti suggeriscono che la situazione potrebbe essere diversa 24,25. Ricerche recenti stanno indagando l’asse intestino-cervello con l’idea di migliorare la funzione cerebrale durante l’invecchiamento. Oltre agli studi che coinvolgono gli MCT (che si concentrano sull’azione dei chetoni e sugli effetti diretti degli acidi grassi a catena media), prebiotici e probiotici sono altre considerazioni per le ricerche future, e potrebbero rispondere ai fabbisogni cognitivi degli animali che invecchiano.

Conclusione

Oggi, molte aziende offrono diete o integratori per gatti senior in base alle proprie considerazioni e convinzioni, ma non suffragati da ricerche e in assenza di un quadro chiaro di ciò che serve realmente. Anche se stiamo iniziando a capire le sfumature di alcuni nutrienti, i fabbisogni nutrizionali dei gatti che stanno invecchiando sono ancora in gran parte indefiniti. Si tratta di una categoria ampia che impone di considerare molti fabbisogni nutrizionali, anche per gatti anziani apparentemente sani, per cui è difficile standardizzare raccomandazioni valide per tutti; al contrario, la consulenza nutrizionale fornita dev’essere personalizzata. Man mano che la nostra popolazione di gatti invecchia, cerchiamo continuamente di comprendere meglio i loro bisogni e fornire raccomandazioni basate sull’evidenza per supportarli nei loro anni da senior e super senior.

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Lori Prantil

Lori Prantil

La Dr.ssa Prantil è nutrizionista veterinario abilitato e ha conseguito la laurea alla Tufts University Cummings School of Veterinary Medicine negli USA Scopri di più

Becca Leung

Becca Leung

La Dr.ssa Leung è nata a Hong Kong ed è cresciuta negli USA Scopri di più

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