Diventa un buon collega (Parte 1)
Anche il Medico Veterinario o il Chirurgo più abile hanno bisogno di una buona squadra per avere successo, e come neolaureato vorrai certamente che altri ti aiutino e ti sostengano.
Pubblicato il 02/02/2022
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La maggior parte dei veterinari non si sente a proprio agio quando si parla di tariffe, o quando riceve la richiesta di "vendere" qualcosa, ma è normale! Questo capitolo offre un metodo che vi permetterà di prescrivere o raccomandare prodotti e servizi in modo efficace.
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Le raccomandazioni veterinarie, sia per il trattamento medico, che per le procedure chirurgiche o le misure preventive, dovrebbe essere fatto solo quando è necessario e in base a protocolli scientificamente validi.
Molti Medici non si rendono conto che danneggiano gravemente la loro redditività facendo sconti.
Come Medico Veterinario, il tuo ruolo sarà quello di concentrarti su cure mediche e chirurgiche; questo è il cuore della tua professione. Va da sé che il successo economico di qualsiasi struttura veterinaria si basa sulla qualità dei servizi forniti e sull'abilità del team di promuoverli e raccomandarli ai clienti (Figura 2). Quindi, come Medico Veterinario, prescriverai e, a volte, cederai farmaci, alimenti e accessori. Per questo motivo, in questa sezione, valuteremo l'importanza relativa di quei fattori che contribuiscono al successo della prescrizione e della vendita.
È importante notare che esistono differenze significative tra nazioni nei regolamenti che normano la prescrizione e la cessione di servizi veterinari e farmaci. La fornitura di servizi veterinari include quasi sempre raccomandazioni o prescrizioni per articoli come farmaci, alimenti e, talvolta, accessori.
Tuttavia, ci sono variazioni significative nel modo in cui questi prodotti possono essere ceduti:
Nel mondo medico veterinario, con “raccomandare” spesso si intende “vendere”, anche se questa parola non ha una buona connotazione nella professione! La raccomandazione è usata per convincere un proprietario che, data la salute del suo animale – il suo stato fisiologico e/o stile di vita e/o patologia – la soluzione raccomandata dal Medico Veterinario rappresenta la migliore opzione. Questo processo è volto a trasferire al proprietario un'idea. Va notato che le raccomandazioni non riguardano solo farmaci o prodotti, ma possono essere fatte anche per alimenti o servizi specifici. Convincere un proprietario che il suo Yorkshire Terrier di tre anni, che presenta una gengivite localizzata, trarrebbe grande beneficio dalla pulizia dei denti richiede una raccomandazione.
Quando i Medici Veterinari devono prescrivere farmaci a un animale o cambiare la raccomandazione nutrizionale – sia come supporto a un animale sano che in corso di patologia – il processo di raccomandazione diventa un requisito tecnico. Il processo può essere esteso a prodotti per l'igiene, come quelli usati per condizioni dermatologiche, orali o dentali. È importante che i clienti comprendano e acconsentano alle proposte per ottenere una buona compliance. Molti dei problemi di compliance di cui si lamentano i Medici Veterinari sono il risultato di una raccomandazione carente o poco chiara.
La raccomandazione è quindi essenziale. Ci sono almeno tre vantaggi nel cedere farmaci o alimenti quando è possibile:
Una prescrizione di successo dovrebbe includere tre elementi chiave: dovrebbe essere chiara e inequivocabile, dovrebbe seguire un processo in cinque fasi e dovrebbe essere accompagnata da un documento fisico.
Una prescrizione chiara e inequivocabile non finisce in una lista di alternative possibili, lasciando la scelta finale al proprietario. I Medici Veterinari devono rimanere indipendenti dalle compagnie farmaceutiche e dai produttori di cibo per animali, ma le prescrizioni devono essere chiare e inequivocabili, contenere un, e solo un, nome di prodotto o alimento raccomandato, insieme al periodo di tempo per l’utilizzo. Questa informazione è essenziale per supportare correttamente la salute dell’animale, assicurare una buona compliance e per garantire che il cliente abbia capito. La Tabella 5 nella pagina seguente suddivide il processo di prescrizione in cinque fasi.
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Il primo passo è che il Medico Veterinario definisca i bisogni dell'animale, permettendo al proprietario di capire che la prescrizione non è standard, ma personalizzata per il suo animale. Per esempio: “Dato che avete un bambino di due anni a casa che spesso gioca con il cane, raccomando una sverminazione periodica con (nome del prodotto raccomandato)”. |
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In seguito, il Medico Veterinario stabilisce cosa sia meglio in base ai bisogni dell'animale; per esempio: “Per convalidare la nostra ipotesi di allergia alimentare, è necessaria una dieta di eliminazione per un periodo di 8 settimane durante il quale il suo cane andrà alimentato solo con un determinato alimento. Se il prurito non scomparirà, potremo escludere un'allergia alimentare. Al contrato, il prurito è probabilmente causato da un'allergia alimentare e allora procederemo con un test di provocazione con il suo alimento precedente per confermare l'ipotesi...”. |
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La terza fase è quella di scrivere la prescrizione, citando il nome del prodotto, il dosaggio e la durata del trattamento o il nome dell’alimento, la razione da fornire e per quanto tempo. |
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Il quarto passo è ottenere il consenso informato. Dopo le tre fasi precedenti, il proprietario deve comprendere pienamente il piano tecnico e scientifico del Medico Veterinario e dovrà essere reso consapevole del costo della soluzione proposta, che può essere espresso come cifra totale per un trattamento una tantum o come spesa regolare (le cifre mensili sono le più ricordate) per misure preventive (come trattamenti topici antiparassitari), trattamenti a lungo termine (per malattie croniche) o per alimenti su misura per modificare il regime alimentare. Prima di chiedere il consenso del proprietario, si raccomanda di dargli l'opportunità di fare una o più domande, per assicurarsi che abbia compreso pienamente la situazione. |
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Infine, è importante discutere gli aspetti pratici della prescrizione. Questo include metodi pratici di somministrazione e come monitorare l'animale (sintomi clinici, peso, ecc.). Questa è anche la fase in cui i promemoria dovrebbero essere discussi, se necessario. |
Suddividere il processo di prescrizione in cinque fasi può sembrare pedante, ma nella pratica molti Medici Veterinari saltano il primo e l'ultimo passaggio. Evidenziare i bisogni dell'animale è assolutamente essenziale per assicurare che il proprietario capisca che la prescrizione è adattata alle circostanze specifiche del suo animale. Spiegare ogni problema pratico aiuta a garantire una maggiore compliance e può essere accompagnato da una dimostrazione, se necessario. Inoltre, mentre il concetto di consenso informato è incluso in tutti i codici etici professionali, può essere difficile per i Medici Veterinari chiedere: “È d'accordo con questo trattamento o con il nuovo alimento?”. Il proprietario può esprimere delle riserve, anche se non ci sono alternative scientificamente valide. Pertanto, deve dare il suo esplicito consenso.
Le raccomandazioni dovrebbero sempre essere fornite per iscritto (Figura 3), in particolare se c'è un obbligo di legge di emettere ricetta. La prescrizione e/o la ricetta svolgono tre funzioni:
Questi documenti richiedono tempo per essere preparati da Medici spesso oberati di lavoro. Pertanto, è importante progettare il processo perché sia automatizzato e per vedere cosa può essere delegato. Se il Medico Veterinario è essenziale per le prime fasi del processo, può essere utile delegare la fase finale (questioni pratiche e promemoria) al team di supporto (es. tecnici veterinari), ammesso che ce ne sia uno in struttura e che abbia il tempo. Occasionalmente, potrebbe essere possibile delegare anche una parte della prima fase, in particolare la raccolta dell’anamnesi (ad es., un questionario sullo stile di vita per pianificare un trattamento preventivo).
Inoltre, questo processo richiede pratica ed esperienza. Molti Medici Veterinari non sono subito a loro agio in tutte le fasi, in particolare quando si parla del prezzo o si raccoglie il consenso informato, ma tutto migliora una volta che hanno ricevuto la formazione e sono messi al corrente del processo interno al team.
In generale, se si fa una prescrizione mirata, la struttura può effettuare efficacemente la cessione e impostare con successo piani a lungo termine. Tuttavia, il secondo scenario è raramente sufficiente per coinvolgere pienamente i proprietari. Infatti, quando arriva il momento di acquistare l’alimento, altri canali di distribuzione competono con la struttura. A questo punto, la gestione della concorrenza, il terzo fattore di successo, diventa molto importante.
Pere Mercader
Il primo passo essenziale per capire la concorrenza è quello di identificare i concorrenti locali e quelli internazionali. La situazione varierà da paese a paese e da prodotto a prodotto in relazione ai regolamenti locali e ai contesti di mercato. In generale, c'è più concorrenza per gli alimenti o i parafarmaci/farmaci senza obbligo di ricetta, particolarmente per grandi marche e confezioni grandi. A seconda del paese, la concorrenza locale può includere negozi di animali e vivai. In quasi tutti i paesi, i concorrenti internazionali sono invece grandi e-commerce. Per capire questi concorrenti, i Medici Veterinari devono essere consapevoli delle proprie cessioni in termini di convenienza (posizione, orari di apertura, consegna) e prezzo.
Il secondo passo essenziale è l'attuazione di una strategia di prezzo affinché la struttura veterinaria rimanga competitiva. Sulla base di una conoscenza dei prezzi offerti dai concorrenti, la struttura potrà fissare i propri prezzi, utilizzando una strategia “non troppo più cari degli altri”. Questo significa che i prezzi si avvicineranno, ma rimarranno leggermente più cari di quelli che si trovano altrove. Questa differenza è di solito molto piccola e non del tutto proporzionale (quindi non può essere espressa in percentuale). In mercati particolarmente competitivi, è stato empiricamente notato che una differenza di circa, per esempio, 3 euro è accettabile per prezzi tra 20 e 25 euro. Ciò significa che il prezzo di un prodotto in un mercato estremamente competitivo non può più essere fissato aggiungendo un mark-up standard al prezzo di acquisto, ma che dipende invece dall’analisi della concorrenza.
Successivamente, è necessaria una terza fase, ovvero la creazione di un sistema di acquisto affidabile, che permetta alla struttura di ottenere il miglior prezzo netto dai suoi fornitori, che si tratti di laboratori farmaceutici, di aziende di petfood o di grossisti specializzati.
Per cedere efficacemente, i Medici Veterinari devono assicurarsi che:
Il costo totale è quindi significativo e può scoraggiare molti Medici Veterinari. Ciononostante, una struttura ben localizzata, visibile, con ampi spazi di parcheggio e una sala d’attesa ampia e ben illuminata, orari di apertura estesi e personale dedicato può assicurare già di per sé un buon servizio medico e chirurgico, e può quindi cedere molto bene. Gli unici costi aggiuntivi sarebbero un minimo di magazzino, la gestione del flusso e, potenzialmente, personale aggiuntivo. Con questo approccio, il reddito aggiuntivo fornito dalla cessione di farmaci e alimenti contribuirà significativamente al reddito necessario della struttura.
Inoltre, il costo più importante è il tempo dedicato a visita e prescrizione stessa. Raccomandare prodotti o trattamenti è già una parte essenziale della pratica quotidiana, sia che questi stessi articoli siano ceduti in loco o acquistati altrove. Quindi, perché non cedere i prodotti se è possibile farlo?
Un altro argomento che viene spesso avanzato è se sia meglio concentrarsi sul miglioramento dei servizi o sulla fornitura di servizi aggiuntivi, e lasciare la cessione a concorrenti più aggressivi. Naturalmente, lo sviluppo quantitativo e qualitativo dei servizi, il loro miglioramento e l'innovazione con l'offerta di nuovi servizi sono priorità importanti quando si fa crescere una struttura. Quindi, la vera domanda è come lo sviluppo della cessione dei prodotti potrebbe ostacolare la capacità di sviluppare, migliorare o innovare i servizi della struttura.
La risposta a questa domanda è più complessa di quanto sembri e varia in relazione alle diverse strutture, limitandosi ai paesi in cui la cessione di farmaci e/o alimenti è legalmente possibile.
Alcune considerazioni chiave sono:
Negli ospedali e nelle cliniche di referenza, la cessione è spesso un’attività secondaria.
Nelle strutture generaliste, con poco spazio e poco personale, può essere più pratico concentrarsi sui servizi. Tuttavia, potrebbe anche valere la pena considerare la sostenibilità a medio termine del modello.
Nelle strutture di medie e grandi dimensioni, con uno spazio sufficiente e un piccolo magazzino, combinare servizi di alta qualità alla cessione di prodotti di alta qualità a prezzi competitivi può essere economicamente efficiente, poiché c'è una forte relazione tra queste due attività. La performance economica può essere ulteriormente migliorata dalla gestione dei costi di approvvigionamento, attraverso la razionalizzazione degli acquisti e la gestione ottimizzata della concorrenza e dei prezzi di vendita.
La critica più estrema alle strutture che cedono farmaci e alimenti potrebbe basarsi su argomenti etici. Non è un conflitto di interesse per un Medico prescrivere e dispensare allo stesso tempo? Se i Medici Veterinari prescrivono i prodotti e poi li vendono, non corrono il rischio di essere, o sembrare, al soldo delle industrie?
Tuttavia, se si seguono le regole, è ingiustificato affermare che la cessione di prodotti violi il codice etico professionale:
Molti titolari sanno che vengono offerti ai clienti troppo spesso sconti sul prezzo dei servizi. Per esempio, molte strutture non fatturano le visite di controllo o le visite “brevi”. Nelle strutture grandi possono accadere sviste o omissioni nel far pagare i servizi forniti ai pazienti ricoverati, come gli alimenti e i farmaci somministrati.
Per imprese con bassi margini di redditività, gli sconti e le prestazioni gratuite possono avere un serio impatto sulla redditività finanziaria.
Studi dimostrano che fino al 6% delle entrate annuali di una struttura veterinaria possono essere perse sotto forma di sconti. In altre parole, tra un terzo e la metà dei profitti annuali preventivati, una cifra equivalente ad un periodo di lavoro da quattro a sei mesi gratis!
Nella maggior parte dei casi, questa “cultura dello sconto” non è stata creata dai giovani Medici Veterinari, è una tradizione stabilita dai titolari, che di conseguenza perdono ogni credibilità quando chiedono ai loro giovani collaboratori di comportarsi diversamente da loro.
Gli sconti sono particolarmente dannosi per il giovane Medico Veterinario perché:
Il mondo è pieno di Medici Veterinari molto bravi nel loro lavoro, ma scarsamente competenti nella gestione delle finanze della loro struttura. Tuttavia, una buona cura degli animali può essere fornita solo assicurandosi un'attività redditizia e sostenibile. Comprendere le basi di ciò che rende redditizia una struttura e conoscere – e correggere – i fattori chiave che possono contribuire a una scarsa performance finanziaria, sono abilità che renderanno un neolaureato enormemente apprezzato. |
Philippe Baralon
Il dottor Baralon si è diplomato all’École Nationale Vétérinaire di Tolosa, in Francia, nel 1984 e ha proseguito gli studi in Economia (Master of Economics, Tolosa, 1985) e in Business Administration (MBA, HEC-Paris 1990). Scopri di più
Antje Blättner
La dottoressa Blaettner è cresciuta in Sudafrica e in Germania e si è laureata nel 1988 dopo aver studiato Medicina Veterinaria a Berlino e a Monaco. Scopri di più
Pere Mercader
Il Dr. Mercader si è affermato come consulente di gestione delle cliniche veterinarie nel 2001 e da allora si è specializzato in questo ruolo in Spagna, Portogallo e in alcuni Paesi dell’America Latina. Scopri di più
Mark Moran
Mark Moran è stato consulente per professionisti del settore Medico Veterinaria negli ultimi 19 anni, fornendo servizi di mentoring e supporto ai titolari di strutture veterinarie e al personale. Scopri di più
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