Circolarità in sala operatoria
Una sala operatoria veterinaria offre numerose opportunità di migliorare la sostenibilità e sviluppare un approccio circolare nell‘uso dei materiali di consumo.
Pubblicato il 16/05/2025
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Creare una struttura veterinaria sostenibile significa fornire uno scopo al team, creare valore per il cliente, aumentare i profitti e garantire un futuro migliore per la salute animale.
Il cambiamento climatico incide negativamente sugli sforzi per migliorare la salute animale; tutti dobbiamo reagire e le strutture veterinarie dovrebbero cogliere le opportunità per migliorare la propria sostenibilità.
Una strategia di carbon neutrality fornisce un approccio sistematico che apporta senso di scopo per il team e valore al cliente, oltre ad aumentare la redditività.
La riduzione reale delle emissioni e il coinvolgimento dell’intero team sono i due esiti pratici chiave per il successo di una strategia di neutralità carbonica.
Rendere creativa e interessante la strategia di neutralità carbonica utilizzando la gamificazione e la competizione finisce per attirare più team veterinari verso questo movimento, in continua crescita.
Le strutture veterinarie di tutto il mondo desiderano diventare sempre più sostenibili, poiché le comunità in cui operano subiscono gli impatti crescenti del cambiamento climatico (1). La maggior minaccia a lungo termine per la salute futura di tutti gli animali è il cambiamento climatico (2), e poiché i team veterinari sono impegnati a migliorare la salute animale, l’azione contro il cambiamento climatico deve diventare parte essenziale della loro offerta alla comunità. La maggior parte di questo articolo espone i benefici di cambiamenti ambientalmente sostenibili che possono essere implementati in qualsiasi struttura esistente; la sezione finale esplora brevemente le ulteriori opportunità significative disponibili se una struttura è capace di rinnovarsi o ricostruirsi. In definitiva, buone pratiche sostenibili e una progettazione edilizia ponderata offrono notevoli opportunità per migliorare il team, il senso di scopo, il valore per il cliente e la redditività di una struttura.
Il termine “sostenibilità” viene utilizzato in molti contesti diversi, ed è quindi importante chiarire la definizione di sostenibilità ambientale. L’ONU la definisce come “Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri” *. Questo può tradursi in una definizione operativa pratica, ovvero che la sostenibilità consiste nel “non generare rifiuti, rilasciandoli nell’aria, nella terra o nei corsi d’acqua, altrimenti potrebbero avere un impatto sulle generazioni future.” Il cambiamento climatico è provocato dall’emissione di gas serra, che equivale alle emissioni carboniche; quindi, qualsiasi azione a contrasto del cambiamento climatico deve ridurre le emissioni di carbonio.
* https://www.un.org/en/academic-impact/sustainability
Quando si implementa un programma di sostenibilità in una struttura veterinaria, è necessario identificare tutti i tipi di rifiuti. Sebbene i medici veterinari siano scioccati di fronte agli ingenti volumi di rifiuti medici fisici prodotti, molti non sanno che la quantità massima di rifiuti generata da una struttura veterinaria è costituita dalle emissioni di carbonio. Ad esempio, la clinica dell’autore (una struttura per piccoli animali con 6 medici veterinari) ha rilevato nel proprio audit del 2023 (Figura 1) che aveva generato circa 2,5 tonnellate di rifiuti fisici destinati alle discariche e 90 tonnellate di emissioni di carbonio misurate come CO2 equivalenti (3).
Figura 1. Un audit sui rifiuti della struttura deve e può coinvolgere l’intero team; ciò comporta un’analisi del contenuto dei bidoni della spazzatura per vedere cosa si può riciclare e l’implementazione di sistemi che consentano una corretta separazione dei rifiuti in futuro. © Jeremy Watson
I team veterinari sono una voce affidabile e influente nella comunità e possono avere un impatto significativo sulla società costruendo un ampio sostegno all’azione contro il cambiamento climatico. Esistono due modi principali per ottenere tale obiettivo:
Da un punto di vista pratico, la sostenibilità implica la riduzione dei rifiuti. Quasi tutti i rifiuti prodotti in una struttura veterinaria hanno un valore di emissione di carbonio che può servire a misurare e stabilire le priorità per la riduzione dei rifiuti in una prospettiva di lungo termine. Questo approccio può essere formulato in una strategia di carbon neutrality, un piano che fornisca un approccio strutturato alla riduzione delle emissioni, necessario per rallentare la progressione del cambiamento climatico. Gli elementi chiave di tale strategia sono:
Jeremy Watson
Come già detto, un importante processo della strategia di carbon neutrality è la revisione dei protocolli e come questi determinano le emissioni in una struttura. Una buona revisione porta spesso benefici operativi e finanziari immediati, semplicemente perché i processi migliori balzano subito all’occhio. Questa è stata un’esperienza comune durante la recente pandemia di COVID, che ha costretto a rivedere molti protocolli esistenti, rendendo chiaro che esistevano modi migliori per fare le cose. Molti di questi cambiamenti, come meeting online e lavoro da casa, sono proseguiti anche dopo la fine della pandemia. Una strategia di neutralità carbonica ben implementata può dare molti benefici:
I team veterinari di successo hanno ben chiari la motivazione e lo scopo del loro lavoro, che va oltre la mera retribuzione. La cura del nostro pianeta e della salute futura di tutti gli animali prevede una cultura dell’assistenza già presente nei medici veterinari.
Oggi, oltre il 40% della Generazione Z e dei Millenial valuta l’impegno ambientale di un’azienda quando considera un posto di lavoro (6).
I Paesi di tutto il mondo stanno introducendo obblighi di reportistica sulle emissioni climatiche per integrare gli obiettivi nazionali di neutralità carbonica; molte delle strutture veterinarie più grandi saranno soggette a tali requisiti.
Una componente significativa della clientela di una clinica sarà attratta da una struttura più sostenibile, e gli studi nel settore veterinario hanno dimostrato che i proprietari sono disposti a pagare di più in cambio di servizi sostenibili (1).
Figura 2. I pannelli fotovoltaici come quelli collocati sul tetto della struttura dell’autore possono aiutare a ridurre emissioni e costi. © Jeremy Watson
Come può quindi una struttura iniziare a lavorare per raggiungere la neutralità carbonica? Vanno considerati cinque punti principali.
Il successo di una strategia di neutralità carbonica inizia con un impegno genuino da parte della direzione (7). Membri del consiglio di amministrazione, proprietari di strutture e dirigenti devono comprendere e adottare la strategia, per poi allinearla alle strategie aziendali esistenti (budget, standard di cura, assunzione di personale, motivazione del team e marketing). Ad esempio, il team veterinario finirà per perdere la motivazione se sa di dover mantenere gli standard di cura e ridurre l’uso di gas anestetici, ma non riceve una formazione o un’attrezzatura adeguata.
Capire il “perché” è lo scopo fondamentale di una strategia di carbon neutrality. È di fondamentale importanza chiarezza verso il team veterinario perché l’azione in favore del clima è importante per il futuro della salute animale, e questo è in linea con l’impegno nel fornire un’assistenza sanitaria migliore agli animali. Ciò può avvenire attraverso formazione pratica, canali di comunicazione esistenti, quali policy e procedure, protocolli di formazione del personale e meeting di team.
La misurazione dell’impronta di carbonio di un’azienda segue un processo standard come delineato nel Protocollo sui gas serra (8). L’audit si può svolgere su 3 diversi livelli, detti Scope (ambiti) (Riquadro 1). Il modo più semplice per iniziare un audit è misurare solo le componenti principali delle emissioni, relative agli Scope 1 e 2 della struttura. È facile raccogliere i dati, si ottengono notevoli risparmi finanziari, e si possono stabilire obiettivi per la riduzione delle emissioni. Raccogliete i dati dalle bollette energetiche, dagli acquisti di anestetici e dalle letture dei contachilometri dei veicoli di proprietà e gestiti dalla struttura. Questi dati possono essere quindi convertiti utilizzando un calcolatore del carbonio per fornire l’impronta di carbonio in tonnellate di CO2 equivalenti.
L’obiettivo primario è ottenere una certa riduzione delle emissioni entro il primo anno. Quando si introduce un nuovo processo in un team veterinario molto indaffarato, è importante non sentirsi sopraffatti dai dettagli e dalla complessità; quindi, impostate obiettivi semplici e raggiungibili fin dalle prime fasi. L’audit andrà ripetuto ogni anno, per cui è utile sviluppare sistemi capaci di facilitare il recupero dei dati dai software di contabilità e di gestione aziendale. Non appena la struttura ha consolidato gli Scope 1 e 2, è possibile aggiungere lo Scope 3 per completare l’intero audit dell’impronta di carbonio. L’obiettivo a lungo termine è stabilire obiettivi di riduzione annuali per raggiungere la carbon neutrality entro il 2050.
Riquadro 1. Gli Scope dell’audit, accompagnati da esempi, per una struttura veterinaria.
Scope 1: emissioni prodotte in loco. Possibili esempi sono i gas fossili utilizzati per il riscaldamento, i gas anestetici contenenti isoflurano rilasciati in atmosfera e i combustibili fossili utilizzati dai veicoli di proprietà della struttura. |
Scope 2: emissioni causate dall’acquisto di energia elettrica dalla rete. Variano da regione a regione a seconda della quantità di carbone e gas utilizzati per generare elettricità. |
Scope 3: tutte le emissioni generate dalle organizzazioni che forniscono prodotti e servizi alla struttura. Possibili esempi sono le emissioni generate dai dipendenti che si recano al lavoro, i rifiuti inviati in discarica, la cremazione dei pet, viaggi e alloggi per partecipare a conferenze, l’acquisto di materiali medici di consumo, e l’energia utilizzata per alimentare software di IA. |
Inizialmente, il modo più semplice per emettere report è notificare alla direzione e al team la quantità totale delle emissioni rilevate dagli Scope 1 e 2. È chiaramente un inizio significativo, ma non è l’impronta di carbonio totale, poiché sarà necessario aggiungere le emissioni dello Scope 3. Creando i report delle emissioni totali e convertendoli in intensità delle emissioni (cioè, emissioni per veterinario a tempo pieno equivalente), saranno possibili confronti a prescindere dalle dimensioni della struttura. È importante stabilire una data per ripetere il report l’anno successivo.
Il processo di riduzione delle emissioni inizia con la revisione dei protocolli. Identificate l’emissione chiave che intendete ridurre ed esaminate i sistemi correlati a tale emissione nella struttura. Dal punto di vista pratico, vanno considerate due caratteristiche delle strategie di riduzione delle emissioni: la strategia genererà una riduzione significativa delle emissioni? Coinvolgerà l’intero team?
L’obiettivo ideale è conseguire riduzioni significative delle emissioni il più in fretta possibile. Gli accordi per l’acquisto di impianti fotovoltaici da collocare sui tetti e di energia ecocompatibile sono ottimi esempi di riduzione significativa delle emissioni, ma richiedono un coinvolgimento minimo del team. Per attuare la maggior parte dei programmi di riduzione delle emissioni di una clinica è necessario il coinvolgimento del team; ad esempio, un programma di riciclo è ottimo per coinvolgere il team, ma non riduce le emissioni tanto quanto altri programmi. Confrontatelo con un programma di riduzione dei gas anestetici; richiede un coinvolgimento significativo del team e consente anche di ridurre le emissioni (Figura 3). Un altro esempio potrebbe essere una revisione dei protocolli su come preparare le gabbie di degenza, e il Riquadro 2 fornisce un caso di studio. Il coinvolgimento del team è anche necessario per relazionarsi con i clienti e generare valore a lungo termine grazie a una strategia di carbon neutrality.
Riquadro 2. Caso di studio: revisione del protocollo per l’allestimento delle gabbie di degenza.
Un’analisi per la carbon neutrality ha identificato che i tappetini assorbenti monouso per gabbie contribuiscono all’emissione di carbonio (Scope 3) nei seguenti aspetti:
Una soluzione è sostituire i tappetini con altri realizzati in fibre naturali riciclate di dimensioni standard. Il processo può essere il seguente: Revisione dell’approvvigionamento Effettuare un audit per tutti i tappetini. Rimuovere tutti gli articoli sintetici e inviarli a centri specializzati per il riciclo (i tappetini in fibre sintetiche contribuiscono all’inquinamento dell’aria e dei corsi d’acqua a causa delle microfibre in plastica rilasciate durante le operazioni di lavaggio e asciugatura). Standardizzare i tappetini utilizzando solo asciugamani di seconda mano in fibre naturali e coperte di lana. I clienti sono sempre disposti a donare asciugamani e coperte.
Allestimento e gestione delle gabbie di degenza A meno che non ci sia una valida ragione per utilizzare tappetini monouso, le gabbie devono avere sul fondo un tappetino imbottito riutilizzabile a fini di isolamento e imbottitura, poi coperto con uno o più asciugamani in cotone. Ridurre la possibilità di sporcare da parte del paziente, ad esempio utilizzando una premedicazione con medetomidina per ridurre l’ansia, e assicurarsi che i pazienti ricoverati vengano portati all’aperto più volte peri bisogni. Lavaggio/asciugatura dei tappetini Utilizzare una lavatrice industriale con centrifuga ad alta velocità per rimuovere l’umidità in eccesso e un’asciugatrice elettrica industriale; tutti gli elettrodomestici possono sfruttare i pannelli fotovoltaici installati sul tetto, se disponibili. Gli stendibiancheria possono essere utili a fine giornata per proseguire l’asciugatura di notte. |
Figura 3. L’uso di portate di ossigeno corrette durante l’anestesia contribuisce a minimizzare il rilascio dei gas anestetici in atmosfera. © Jeremy Watson
Per mantenere coinvolto il team veterinario è importante rendere interessanti o divertenti i cambiamenti, come pure celebrare e premiare i successi. La natura del cambiamento climatico può essere intimidatoria ed emotivamente faticosa, e può causare disillusione o rifiuto nei confronti delle azioni da intraprendere. Le persone sono più propense ad aderire a un movimento o un’organizzazione che risulta piacevole, per cui un obiettivo a lungo termine è rendere normali, stimolanti e divertenti la sostenibilità e la carbon neutrality. Alcune strategie utili includono:
Riquadro 3. I vantaggi di dichiarare ottobre il “Mese della sostenibilità”.
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Figura 4. I canali dei social media sono utili per promuovere l’impegno di una struttura a raggiungere l’obiettivo di neutralità carbonica; qui, il presidente della WVA, il Dr. Raphael Laguens (terzo da destra), sostiene l’azione in favore del clima presso la clinica dell’autore. © Jeremy Watson
In sostanza, la sostenibilità nella pratica clinica può essere suddivisa in sistemi sostenibili (cioè, una strategia di carbon neutrality) che possono essere implementati da qualsiasi struttura, e in strutture sostenibili. Quest’ultima opzione, cioè, la ricostruzione o il rinnovamento di una struttura, non è una soluzione ottimale per tutti, ma rappresenta un’enorme opportunità. I medici veterinari non hanno una formazione in architettura, quindi può essere complesso e molto impegnativo. Si raccomanda di rivolgersi a un architetto con esperienza nella progettazione ambientale, e anche nelle strutture veterinarie/mediche. Gli architetti conoscono la luce, lo spazio, il movimento delle persone e i materiali, e sapranno conferire valore al progetto in una prospettiva di lungo termine.
La sostenibilità riguarda un orizzonte temporale a lungo termine, per cui l’ammortamento dei costi di un nuovo edificio si prolungano oltre una generazione. Ci sono tre considerazioni importanti: costi di costruzione, costi di manutenzione e costi operativi. Dati gli ingenti investimenti richiesti, è naturale che si vogliano minimizzare i costi di costruzione, ma ciò può avere conseguenze a lungo termine, con conseguente aumento delle spese di manutenzione e di esercizio. Ad esempio, i materiali di scarsa qualità devono essere sottoposti a manutenzione e sostituiti più spesso, aumentando così i costi e causando interruzioni dell’attività; isolamento scadente e orientamento errato dei pannelli fotovoltaici aumentano i costi energetici correnti; la mancanza di luce naturale, gli spazi ristretti e i flussi di lavoro poco pratici incidono sul morale e la fidelizzazione del personale.
La ventilazione meccanica controllata con pompa di calore è un ottimo esempio di come la progettazione sostenibile apporti benefici al profitto, al team, ai pet e ai proprietari. Nella struttura dell’autore, le unità di ventilazione funzionano a ciclo continuo in tutti gli ambienti di lavoro. Esiste uno scambio continuo di aria con l’esterno, a bassa portata, con l’aria fresca in entrata che scambia energia con l’aria in uscita. Rispetto ai meccanismi di aspirazione, la ventilazione meccanica controllata consente di risparmiare denaro, evitando di sprecare l’energia utilizzata per riscaldare o raffreddare l’ambiente di lavoro. L’immissione continua di aria fresca aiuta a minimizzare la cosiddetta “puzza di ospedale”, ovvero l’accumulo di composti organici volatili provenienti da disinfettanti, urina e animali. I clienti in attesa nelle sale da visita respirano aria fresca e pulita, gli animali non vengono sovrastimolati (ed è quindi meno probabile che mordano) a causa dei forti odori al loro arrivo in clinica, e il team veterinario respira aria più pulita.
Investire nei servizi di un bravo architetto per progettare un nuovo edificio o rinnovarne uno esistente darà i suoi frutti sul lungo periodo. La progettazione di edifici sostenibili può fornire un ottimo ambiente di lavoro, invitante per i clienti e più economico da gestire (Figura 5). Ciò porta benefici di redditività a lungo termine, fornisce senso di scopo per il team e valore per il cliente, ben oltre l’ammortamento dei costi di costruzione.
Figura 5. Un ospedale odontoiatrico veterinario specializzato nel Regno Unito, recentemente ristrutturato, ha utilizzato doppi vetri ad alta efficienza sulla facciata anteriore dei locali per garantire un valido isolamento e un aspetto che attira l’attenzione. © Bob Partridge MRCVS
I medici veterinari sono impegnati a migliorare la salute animale, e il cambiamento climatico rappresenta la massima minaccia per la salute di tutti gli animali. Quando la gestione veterinaria adotta una strategia di carbon neutrality che prevede sia la riduzione delle emissioni sia il coinvolgimento del team, i benefici si traducono in un aumento del senso di scopo per il team, dell’apprezzamento dei clienti e della redditività della struttura. Una cultura della sostenibilità all’interno del team veterinario, che incarni responsabilità, creatività ed entusiasmo, consente di realizzare tutto il potenziale della strategia. Questo approccio non solo attrae più persone verso la causa, ma fornisce anche benefici tangibili ai clienti, creando valore e favorendo un ampio sostegno verso politiche climatiche migliori da parte della comunità.
Jeremy Watson
Il Dr. Watson ha conseguito la laurea alla Melbourne University nel 1986, ed è direttore della Brimbank Vet Clinic che nel 2021 Scopri di più
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