Prurito perianale nel cane
Il prurito anale e perianale può essere un grosso problema e richiede una diagnosi accurata, dato che le eziologie sono numerose.
Numero 25.2 altro: scientifici
Pubblicato il 03/05/2023
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L’otite esterna può essere frustrante sia per il proprietario che per il medico, poiché il trattamento richiede un grande impegno, spesso prolungato nel tempo. Questo articolo descrive le informazioni minime che dovrebbero essere fornite al proprietario del cane e del gatto quando il problema viene identificato per la prima volta.
L’otite esterna è una condizione comune nel cane e nel gatto, con un’incidenza segnalata del 10-20% nel cane e del 2-6% nel gatto 1,2,3. Il controllo della condizione richiede l’identificazione, ove possibile, dei fattori predisponenti, primari, secondari e perpetuanti. I fattori predisponenti comprendono condizioni anatomiche come, ad esempio, condotto uditivo stenotico o con troppi peli, umidità aumentata (ad es. in certe razze con pinne auricolari pendule o nei cani che nuotano) ed eccesso di trattamento. I possibili fattori primari sono numerosi e i più comuni sono le allergie cutanee, sebbene siano frequenti anche corpi estranei, condizioni ipersecretorie (ad es. seborrea primaria, ipotiroidismo o attività aumentata delle ghiandole ceruminose), neoplasia e parassiti 4. I fattori secondari includono le infezioni batteriche e da lieviti, mentre i fattori perpetuanti principali sono otite media e alterazioni patologiche croniche nel condotto uditivo secondarie all’infiammazione (ad es. stenosi, fibrosi e calcificazione dei tessuti). Le tecniche corrette per l’esame dell’orecchio, i prelievi e la pulizia sono i punti chiave per quanto riguarda il trattamento, la diagnosi e la gestione dell’otite esterna nei cani. È indispensabile identificare e trattare la causa primaria, nonché eliminare tutti i fattori secondari. In presenza di alterazioni patologiche croniche, queste vanno adeguatamente controllate perché la gestione a lungo termine sia soddisfacente.
Nella maggior parte dei pazienti, la pulizia delle superfici esterne dell’orecchio non richiede anestesia o sedazione e i proprietari devono essere istruiti sulle modalità per eseguire correttamente questa procedura a casa. In quasi tutti i casi di otite esterna, viene influenzata negativamente la migrazione epiteliale, ovvero il meccanismo di pulizia automatica del condotto uditivo, con conseguente accumulo di cerume 6,7.
In questo caso, è necessario inserire nel condotto uditivo un detergente per orecchie (a) e massaggiare l’orecchio dall’esterno (b). Il cerume può essere rimosso dalla parte esterna dell’orecchio usando un tampone di cotone, sebbene occorra evitarne l’abuso nel condotto uditivo. La pulizia contribuisce a ridurre la quantità di essudato ceruminoso, facilita la penetrazione dei trattamenti topici e riduce il biofilm costituito da batteri e lieviti, aiutando a eliminare gli agenti infettivi.
© Alberto Martín Cordero
Vista otoscopica del condotto uditivo esterno prima (a) e dopo (b) la pulizia. Nella sala da visita è importante ridurre o eliminare il detrito ceruminoso, poiché questo consente di eseguire un esame completo valutando le strutture dell’orecchio, come ad esempio l’epitelio del condotto esterno e analizzando l’integrità della membrana timpanica. L’obiettivo principale è la ricerca di un giusto equilibrio tra il trattamento e il controllo del detrito ceruminoso. L’uso eccessivo di agenti detergenti può danneggiare l’epitelio del condotto uditivo. Questa condizione è caratterizzata dalla presenza di un detrito ceruminoso di colore bianco, mentre la citologia mostra la presenza di cellule infiammatorie ma non di microrganismi.
© Alberto Martín Cordero
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Alberto Martín Cordero
Alberto Cordero è dermatologo e fondatore di “Vetderm”, una clinica di riferimento a Guadalajara, in Messico Scopri di più
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