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Veterinary Focus

Numero 26.2 altro: scientifici

Malattie feline trasmesse da vettori

Pubblicato il 12/03/2021

Scritto da Mary Thompson e Peter Irwin

Disponibile anche in Français , Deutsch , Español e English

In confronto alle malattie canine trasmesse da artropodi ematofagi (che si nutrono di sangue), i veterinari sembrano essere relativamente inconsapevoli dell’importanza globale delle malattie feline trasmesse da vettori (FVBD). Tuttavia, grazie alle crescenti conoscenze sulla FVBD, non dovrebbe sorprendere la scoperta che molti dei fattori responsabili delle malattie infettive emergenti del cane e dell’uomo riguardano anche i nostri pazienti felini. 

Trofozoiti intracellulari di Babesia Felis

Key points

I patogeni trasmessi da artropodi sono una causa significativa di malattia infettiva emergente nei gatti, dove i fattori contribuenti sono rappresentati dai viaggi, dallo sviluppo periurbano, dallo stile di vita all’aperto, e dal cambiamento climatico.


I recenti progressi nei test diagnostici hanno contribuito a migliorare le conoscenze delle malattie feline trasmesse da vettori (Feline Vector-Borne Diseases, FVBD).


Le malattie croniche, concomitanti e immunomodulatorie possono causare la recrudescenza della FVBD.


Nella valutazione di una trasfusione di sangue nei gatti bisogna essere consapevoli delle malattie trasmesse da vettori.


Alcune FVBD hanno implicazioni zoonotiche e i veterinari devono esercitare la necessaria vigilanza.


L’applicazione regolare di ectoparassiticidi è la chiave per controllare la FVBD.


Introduzione

In confronto alle malattie canine trasmesse da artropodi ematofagi (che si nutrono di sangue), i veterinari sembrano essere relativamente inconsapevoli dell’importanza globale delle malattie feline trasmesse da vettori (FVBD) 1. Tuttavia, grazie alle crescenti conoscenze sulla FVBD, non dovrebbe sorprendere la scoperta che molti dei fattori responsabili delle malattie infettive emergenti del cane e dell’uomo riguardano anche i nostri pazienti felini. Ogni volta che serve una trasfusione di sangue per il gatto di un cliente o che un paziente felino si presenta con febbre inspiegabile, anemia o trombocitopenia, il veterinario deve sempre prendere in considerazione la possibilità di un’infezione da artropodi a trasmissione ematica. Questa breve rassegna si propone di fornire ai veterinari un’idea delle questioni fondamentali relative alla distribuzione, alla diagnosi, al trattamento e alla prevenzione della FVBD. 
 

 

FVBD: distribuzione, emersione e significatività mondiali 

Le malattie trasmesse da vettori sono causate da patogeni trasmessi da artropodi ematofagi, tra cui pulci, zecche, zanzare, flebotomi, pidocchi e cimici triatomine. Queste malattie hanno distribuzione mondiale (Tabella 1), ma con importanti variazioni regionali nella loro prevalenza dovute alle differenze nelle zone geografiche e nelle preferenze di habitat dei rispettivi artropodi vettori. Le variazioni climatiche di temperatura e umidità hanno un ruolo chiave per spiegare la presenza di una specie piuttosto che l’altra; per esempio, le zecche igrofile come ad esempio Ixodes e Dermacentor spp. richiedono umidità e non tollerano il calore e l’essiccazione, mentre le zecche xerofile come Rhipicephalus vivono nelle zone calde e tollerano l’essiccazione, ma non il gelo. Le distribuzioni relative di Rhipicephalus sanguineus e Dermacentor reticulatus in Europa illustrano chiaramente questo punto (Figura 1). Anche il microambiente è un fattore critico; le zecche endofile come ad esempio R. sanguineus preferiscono gli ambienti chiusi (ad esempio, i canili), il che spiega la loro capacità di stabilirsi nelle case, a volte ben oltre il loro consueto range geografico (ad esempio, quando l’animale torna da una vacanza in quelle regioni). Il contrario succede con le zecche esofile che hanno stadi liberi in foreste, boschi, campi, parchi e giardini. 
 
Tabella 1. Malattie feline trasmesse da vettori.
Distribuzione Malattia Agenti più importanti Vettore primario Zoonotica?
Mondiale Emotropo felino Infezione da Mycoplasma (Anemia infettiva felina) Mycoplasma haemofelisCandidatus M. haemominutum” “Candidatus M. turicensis” Pulci  (Ct. felis) Forse
Mondiale Bartonellosi
Bartonella henselae, 
B. clarridgeiae,
B. koehlerae
 
Pulci  (Ct. felis)
Africa meridionale Babesiosi Babesia felis Zecche No
Stati Uniti meridionali Cytauxzoonosi Cytauxzoon felis Zecche No
Stati Uniti, Europa Ehrlichiosi
Ehrlichia canis, E. chaffeensis
E. ewingii
 
Zecche
Stati Uniti, Europa Anaplasmosi Anaplasma phagocytophilum Zecche
Stati Uniti, Europa Leishmaniosi Leishmania infantum Flebotomi
Stati Uniti, Europa Rickettsiosi
Rickettsia rickettsii, R. conorii,
R. massiliae
 
Zecche
Stati Uniti, Europa Tularemia Francisella tularensis Zecche
Stati Uniti, Europa Peste
Yersinia pestis
Pulci 
Regioni tropicali Filariosi cardiopolmonare Dirofilaria immitis Zanzare Raramente
Rhipicephalus sanguineus è una zecca particolarmente diffusa nell’Europa meridionale, nell’area sottostante la linea rossa.

Figura 1a. Rhipicephalus sanguineus è una zecca particolarmente diffusa nell’Europa meridionale, nell’area sottostante la linea rossa. © ESCCAP

Sebbene Dermacentor reticulatus sia stato segnalato in gran parte dell’Europa, ha una distribuzione variabile, come rappresentato dalla frequenza dei puntini blu. La zecca è presente soprattutto nel Nord Europa, sopra la linea rossa.

Figura 1b. Sebbene Dermacentor reticulatus sia stato segnalato in gran parte dell’Europa, ha una distribuzione variabile, come rappresentato dalla frequenza dei puntini blu. La zecca è presente soprattutto nel Nord Europa, sopra la linea rossa. © ESCCAP

Mary Thompson

Ogni volta che serve una trasfusione di sangue per il gatto di un cliente o che un paziente felino si presenta con febbre inspiegabile, anemia o trombocitopenia, il veterinario deve sempre prendere in considerazione la possibilità di un’infezione da artropodi a trasmissione ematica.

Mary Thompson

Il riscaldamento globale e il cambiare degli habitat causato dalla deforestazione e dall’espansione residenziale nei paesaggi silvestri, sono alcuni dei numerosi fattori determinanti l’emersione e la riemersione delle malattie trasmesse da vettori ed espongono verosimilmente i gatti liberi di vagabondare ad artropodi con potenziale di vettore sconosciuto 2 3. Le superfici occupate favorevoli per gli habitat delle zecche e le condizioni climatiche che ne sostengono il ciclo di vita, sono solidi fattori di rischio per la cytauxzoonosi felina negli Stati Uniti 4, e il cambiamento del paesaggio può influenzare l’esposizione dei gatti domestici alle infezioni trasmesse indirettamente da felini selvatici come ad esempio puma e linci 5. I veterinari devono quindi conoscere gli ectoparassiti presenti nella loro regione e devono essere altrettanto vigili e aspettarsi qualsiasi imprevisto quando si tratta di malattie trasmesse da vettori. 

Nonostante le zone geografiche succitate, alcuni vettori come ad esempio la pulce del gatto Ctenocephalides felis sono davvero onnipresenti; questo spiega senza dubbio la presenza a livello mondiale delle due FVBD più comuni, vale a dire le infezioni feline da micoplasmi emotropi e da Bartonella (Tabella 1). Questi comuni microrganismi emotropi illustrano le numerose caratteristiche enigmatiche delle malattie trasmesse da artropodi. I micoplasmi emotropi felini (“micoplasmi emotropi”) infettano gli eritrociti legandosi alla loro superficie cellulare; gli studi molecolari hanno per messo di identificare diverse specie di patogenicità variabile. Le specie di Bartonella sono batteri Gram-negativi che infettano anche gli eritrociti, oltre alle cellule endoteliali. Entrambi i gruppi di microrganismi sono trasmessi da vettori (per lo più pulci), anche se esistono altre vie di infezione note, come ad esempio ferite da morso ed emoderivati (vedere di seguito). Questi sono anche talvolta chiamati “microrganismi invisibili”, nel senso che questi batteri producono comunemente un’infezione subclinica (che complica la diagnosi) mentre causano raramente la malattia clinica. Detto questo, Mycoplasma haemofelis (Figura 2), in particolare, è un importante patogeno felino, che causa pallore, letargia, anoressia, perdita di peso, letargia, disidratazione e febbre, nonché un’anemia potenzialmente mortale e richiede un trattamento con tetraciclina, doxiciclina o fluorochinoloni, accompagnato da trasfusioni di sangue compatibile (tipizzato o con abbinamento donatore-ricevente) o di altri emoderivati, in molti casi. 

 
Micoplasmi emotropi epieritrocitari

Figura 2. Micoplasmi emotropi epieritrocitari (freccia); ingrandimento 1000x. © Peter Irwin

Come causa di malattie infettive emergenti, i patogeni trasmessi da vettori possono comparire in modo inaspettato. Dopo l’uragano Katrina, cani e gatti sono stati trasferiti da New Orleans a ogni parte degli Stati Uniti, disperdendo gli animali infetti (e i rispettivi patogeni trasmessi da vettori) in zone dove normalmente l’indice di sospetto per le malattie causate da questi agenti era basso 6. Sempre più spesso, gli animali da compagnia (gatti compresi) vengono “salvati” da organizzazioni per la tutela del benessere animale e trasferiti da una zona all’altra (ad esempio, dall’Europa meridionale a quella settentrionale); questo comporta il rischio di trasferire anche i microrganismi infettivi, per cui esiste una crescente preoccupazione nella comunità veterinaria per quanto riguarda l’abuso dell’European Pet Travel Scheme (passaporto europeo per gli animali da compagnia) e il rischio delle importazioni illegali. Inoltre, i gatti percorrono grandi distanze per fiere o (in misura crescente) per andare in vacanza con i proprietari in regioni dove sono presenti nuovi vettori e i rispettivi patogeni; è dunque fondamentale che i clienti siano informati dei rischi e ricevano consigli sul controllo appropriato degli ectoparassiti (Tabella 2). 

 

Tabella 2. Prodotti disponibili nei gatti per prevenire la FVBD*.
Principi attivi Modalità d’azione Artropodi interessati Formulazioni
Imidacloprid
 
 
 
Blocca la neurotrasmissione post-sinaptica a livello dei recettori dell'acetilcolina nicotinica (nACh) dell’insetto Insetti (pulci) Spot-on con attività residua
Imidacloprid (10%)
più flumetrina
(4.5%)
Come sopra; in più, la flumetrina interferisce con i canali del sodio voltaggio-dipendenti nei neuroni degli invertebrati Zecche e insetti (pulci, flebotomi, zanzare e tafani)

Collare (matrice per il rilascio prolungato)

Fipronil
 
Si lega ai recettori GABA e per il glutammato interferendo con la loro attività, e inibisce i canali ionici del cloro Zecche, acari e insetti (pulci, pidocchi) Spray e spot-on
Nitenpyram
 
Blocca la neurotrasmissione post-sinaptica a livello dei recettori dell’ACh nicotinica dell’insetto Pulci Compresse
Spinetoram (spinosad modificato)
 
Si lega ai recettori della nACh dell’insetto stimolandoli Pulci Spot-on
Moxidectina
 
Si lega ai canali del cloro regolati dal glutammato e mima la stimolazione GABA; Spesso in combinazione con imidacloprid
Pulci Spot-on e soluzione topica
Selamectina Si lega ai canali del cloro regolati dal glutammato e mima la stimolazione GABA Pulci Spot-on
Metaflumizone
 
Blocca i canali del sodio legandosi ai recettori Pulci Spot-on
Indoxacarb
 
Inibisce i canali del sodio voltaggio-dipendenti nelle cellule di insetto Pulci Spot-on
Metoprene e S-metoprene
 
Regolatori della crescita degli insetti: riducono la schiusa delle uova e la muta larvale Pulci Spot-on
Lufenuron Inibitore della chitinsintetasi, impedisce la schiusa Pulci Orale e iniettabile
* La disponibilità dei prodotti e le informazioni sull’autorizzazione per l’uso nei gatti variano da paese a paese.

 

Dal momento che le FVBD sono anche infezioni a trasmissione ematica, l’esame microscopico di uno striscio di sangue è utile per la diagnosi di alcune infezioni, soprattutto quelle da protozoi come ad esempio babesiosi (Figura 3) e cytauxzoonosi; tuttavia, la microscopia rimane inefficace per identificare altre infezioni, come ad esempio micoplasmi emotropi o Bartonella. La buona notizia è che stanno migliorando le possibilità di rilevare molti dei microrganismi responsabili della FVBD, in gran parte grazie allo sviluppo e all’ampia disponibilità di test del DNA ad alta sensibilità. Gli studi epidemiologici molecolari nei gatti hanno contribuito a comprendere meglio la prevalenza e la distribuzione della FVBD, grazie al calo dei costi e allo sviluppo di sistemi a flusso elevato 1; allo stesso tempo, si è verificato uno spostamento dai test sierologici all’uso sempre maggiore della PCR per il rilevamento del DNA di patogeno. È importante sottolineare che questo riflette in modo più accurato lo stato infettivo degli animali testati (supponendo che il rilevamento del DNA implichi la presenza di un patogeno vitale), piuttosto che una “precedente esposizione”; inoltre, conoscere la prevalenza della batteriemia, parassitemia o viremia fornisce al veterinario importanti informazioni sullo stato infettivo reale dei loro pazienti. 

 
Trofozoiti intracellulari di Babesia Felis

Figura 3. Trofozoiti intracellulari di Babesia Felis (freccia); ingrandimento 1000x. © Peter Irwin

Peter Irwin

Oggi la bartonellosi è probabilmente la malattia zoonotica trasmessa da vettori di maggiore interesse mondiale. I gatti, tra le altre specie di mammiferi, possono essere infettati da Bartonella, o agire come serbatoio per diverse specie di questi batteri.

Peter Irwin

Quali sono le implicazioni zoonotiche della FBVD? 

La convivenza umana con i gatti è comune in tutto il mondo; molte famiglie ospitano almeno un gatto e molti altri felini in quella che viene definita “semi-proprietà”; vale a dire gatti cui si fornisce cibo o assistenza ma che non sono considerati propri. Un gran numero di esseri umani viene così a contatto quotidianamente con i gatti, ed esiste un crescente riconoscimento dei gatti come membri familiari. Allo stesso tempo, si sta diffondendo sempre più il concetto di “One Health” (una sola salute una sola medicina: ovvero una strategia a livello ondiale, volta ad instaurare collaborazioni interdisciplinari su ogni aspetto della salute, sia per umani che per animali ed ambiente) e i veterinari ricevono sempre più spesso richieste di consulenza sui rischi che le malattie infettive emergenti e riemergenti rappresentano per gli esseri umani (inclusi quelli molto giovani, molto vecchi o altrimenti immunodepressi) che vengono a contatto con i gatti e altri animali da compagnia. Inoltre, i veterinari devono essere consapevoli dell’esposizione professionale, poiché spesso l’esposizione ai gatti affetti da FVBD, e in particolare ai loro vettori, è alto per il personale veterinario. 

I patogeni trasmessi da vettori importanti come potenziali zoonosi per i veterinari specializzati in felini includono Bartonella spp., Rickettsia felis, Yersinia pestis, e Tularemia francisella. Anche Leishmania infantum e Anaplasma phagocytophilum possono infettare l’uomo e i gatti, e il ruolo di questi ultimi come potenziali serbatoi di malattia per l’uomo continua a essere indagato. 

Bartonellosi 

Oggi la bartonellosi è probabilmente la malattia zoonotica trasmessa da vettori di maggiore interesse mondiale. I gatti, tra le altre specie di mammiferi, possono essere infettati da Bartonella, o agire come serbatoio per diverse specie di questi batteri. Un tempo la malattia nell’uomo era considerata limitata alla malattia da graffio di gatto che è relativamente benigna e caratterizzata da febbre e linfoadenopatia regionale, ma oggi sono evidenti molte altre manifestazioni di bartonellosi umana, sia nei soggetti immunocompromessi, sia (meno spesso) in quelli immunocompetenti 7. Le conoscenze continuano ad ampliarsi, e negli ultimi 25 anni il numero di specie citate di Bartonella è aumentato da due a più di 24. Le principali specie di interesse nei gatti sono attualmente B. henselae, B. clarridgeiae e B. koehlerae (Tabella 1) con le pulci implicate come importanti vettori 8.

L’infezione subclinica dei gatti con B. henselae è comune in tutto il mondo, con solo una piccola percentuale di animali che manifesta la malattia più grave. I fattori di rischio per la batteriemia nei gatti includono giovane età, accesso all’esterno, infestazione da pulci e ambienti con numerosi gatti conviventi 9. La trasmissione gatto-gatto avviene principalmente attraverso le feci delle pulci negli artigli contaminati e il microrganismo può sopravvivere per diversi giorni nell’ambiente 8

In genere, Bartonella spp. infetta gli esseri umani graffiati da gatti con gli artigli contaminati dalle feci delle pulci; possibili alternative sono l’infezione causata dal morso del gatto o la trasmissione indiretta tramite le pulci del gatto 10. In genere, gli esseri umani immunocompetenti hanno l’infezione subclinica, mentre i soggetti immunocompromessi possono avere varie malattie, tra cui endocardite, neuroretinite, febbre ricorrente, meningite asettica e uveite 11 12.

I veterinari devono essere capaci di fornire consigli per ridurre la trasmissione gatto-uomo di Bartonella spp.,soprattutto nelle famiglie con soggetti immunocompromessi. Un approccio prudente richiede di indagare i fattori felini, umani e la trasmissione. Le raccomandazioni includono 13

Scegliere un gatto con rischio inferiore di batteriemia: vale a dire, apparentemente sano, di età superiore a un anno, senza pulci e proveniente da una cucciolata con un solo nato 
Minimizzare la trasmissione: tagliare gli artigli, evitare il gioco pesante e disinfettare prontamente qualsiasi ferita da graffio o da morso di gatto
Garantire l’eradicazione dei vettori: rigoroso controllo di pulci e zecche e prevenzione dell’accesso all’esterno

Se un gatto giovane (ad esempio, <2 anni) che vive in una famiglia con soggetti immunocompromessi o con bambini risulta infetto da Bartonella spp., a prescindere se in forma subclinica o meno, le linee guida raccomandano il trattamento antimicrobico del gatto al fine di diminuire la carica batterica e il rischio di trasmissione 13

Infezione da Rickettsia felis

Rickettsia felis è una Rickettsia appartenente al gruppo della febbre bottonosa ed è l’agente causale del tifo da pulci di gatto o febbre bottonosa da pulci (FBSF, Flea Borne Spotted Fever); inoltre, viene considerato un patogeno umano emergente. I segni clinici della FBSF nell’uomo includono eruzioni cutanee macropapulari ed escara, febbre, affaticamento e cefalea 14. È interessante notare che, sebbene sia stato isolato DNA di R. felis dalle pulci del gatto, sembra che il serbatoio di infezione più probabile sia costituito dai cani; in effetti, in questa specie, è stato identificato DNA di rickettsie 15. La maggior parte dei tentativi di isolare DNA di R. felis da sangue di gatto non è riuscita, e in questa specie non è mai stata segnalata la malattia clinica; tuttavia, il loro ruolo nel mantenimento delle popolazioni di pulci potrebbe essere importante nella trasmissione della malattia. 


Yersinia 

Yersinia pestis, un coccobacillo Gram-negativo, è l’agente della peste a cui i gatti sono molto sensibili. I gatti che vivono nelle aree endemiche (aree del Nord e del Sud America, Africa e Asia) possono contrarre la peste tramite pulci di roditori infetti o l’ingestione di piccoli mammiferi infetti. È stato suggerito che il rischio di peste umana di origine felina potrebbe aumentare in parallelo con il maggiore sviluppo residenziale che invade l’ambiente naturale dove sono presenti i focolai di Y. pestis negli Stati Uniti occidentali 2. I segni clinici tipici nei gatti includono la linfoadenopatia mandibolare e retrofaringea, mentre la progressione verso lo shock settico e le forme polmonari della peste sono meno comuni 16. Gli esseri umani possono contrarre la peste dai gatti, indirettamente attraverso le pulci dei roditori, o direttamente tramite diffusione di aerosol, morsi o graffi; il veterinario è ovviamente tra i soggetti a rischio di infezione. 

 

Tularemia 

La tularemia è una malattia rara di Nord America ed Europa, ed è causata dal coccobacillo Gram-negativo Francisella tularensis. I principali serbatoi del microrganismo comprendono una grande varietà di piccoli mammiferi, con i gatti che si infettano cacciando e ingerendo le prede 17. I gatti infetti manifestano segni clinici evidenti, tra cui febbre, linfoadenopatia periferica, epatomegalia e splenomegalia 18. La trasmissione gatto-uomo avviene attraverso i morsi (o meno probabilmente i graffi), e i segni clinici nell’uomo includono linfoadenopatia e malattia simil-influenzale transitoria, con possibile progressione alla polmonite 19.

 

FVBD e condizioni di comorbilità

L’associazione tra immunosoppressione umana e malattie trasmesse da vettori è ben riconosciuta. Uno degli esempi più interessanti è la chiara interazione tra virus dell’immunodeficienza umana (HIV) e leismaniosi viscerale, che è stata segnalata in numerosi paesi in tutto il mondo. La leismaniosi è diventata una delle principali cause di morte nei pazienti affetti da AIDS, e l’immunosoppressione associata all’HIV ha cambiato l’aspetto della malattia, con un rischio di malattia viscerale aumentato nei soggetti con infezione da retrovirus, rispetto alle persone immunocompetenti che sono tipicamente affette da forme cutanee 20.

Pochi studi hanno indagato la relazione tra sieropositività per Bartonella e FIV e/o FeLV 21 22. Non è stata trovata alcuna associazione, ma i gatti sieropositivi per Bartonella hanno un rischio aumentato di malattia della cavità orale (stomatite, gengivite). In alcuni studi è stata trovata un’associazione tra retrovirus felini e M. haemofelis. Inoltre, sebbene non siano causa di anemia significativa nei gatti immunocompetenti, “Candidatus. M. haemominutum” e “Candidatus. M. turicensis” hanno mostrato di causare un’anemia più marcata in presenza di infezione da FeLV e di immunosoppressione concomitante, rispettivamente 23 24. Finora non è stata segnalata alcuna associazione tra leismaniosi felina e retrovirus del gatto, ma il numero di gatti infetti esaminati è limitato. 

Un caso recente ha descritto un gatto coinfettato da Anaplasma platys, B. henselae, B. koehlerae e “Candidatus. M. haemominutum” 25. Inoltre, il gatto aveva ricevuto una diagnosi di mieloma multiplo in base alla presenza di plasmocitosi della milza e gammopatia monoclonale. È stato suggerito che l’infezione con uno o più patogeni possa aver mimato o avuto un ruolo in un disturbo mieloma-correlato. In alternativa, l’immunosoppressione associata al disturbo mieloma-correlato potrebbe aver predisposto il gatto alla VBD multipla. 

Trasfusioni di sangue e FVBD 

I veterinari devono essere consapevoli dei rischi delle malattie trasmesse da vettori, associate alla trasfusione di emoderivati nei gatti e della necessità di trasmettere queste informazioni ai proprietari. Molti gatti che ricevono trasfusioni di sangue sono intrinsecamente immunodepressi, o lo diventeranno in seguito a causa dei farmaci, per cui possono essere più suscettibili all’infezione clinica con patogeni FVBD trasmessi involontariamente attraverso il sangue infetto.

Sono disponibili ottime linee guida per minimizzare il rischio di trasmissione di una malattia infettiva per trasfusione di emoderivati felini 26 27, la prima delle quali include un utile “modulo di valutazione del possibile donatore di sangue felino” per i veterinari. Le linee guida sono incentrate sulla scelta di donatori che siano meno verosimilmente infetti, e sullo screening dei patogeni regionali appropriati.

Per quanto riguarda la FVBD, il donatore di sangue felino ideale 26 deve avere le seguenti caratteristiche:

Età >3 anni (per minimizzare il rischio di batteriemia da Bartonella)
Aver sempre vissuto in una famiglia da solo
Aver ricevuto una valida profilassi antipulci e antizecche
Nessuna anamnesi di viaggi
Nessuna anamnesi di VBD 

In termini di screening dei donatori di sangue felini per la FVBD, si raccomanda un profilo base minimo che includa uno screening PCR su sangue per M. haemofelis, B. henselae e A. phagocytophilum 27. Tuttavia, per il massimo risultato si consiglia di aggiungere lo screening PCR per A. platys, altri ceppi di Bartonella spp., Cytauxzoon felis, Ehrlichia canis, “Ca. M. haemominutum” e “Ca. M. turicensis”, insieme alla conferma della sieronegatività per A. platys e B. henselae. In base alle conoscenze locali della malattia o della propagazione subclinica, i donatori di sangue felini devono essere sottoposti a screening per altri patogeni tra cui A. phagocytophilum, Babesia spp., C. felis, Ehrlichia spp. e Leishmania infantum

Sebbene il rischio di trasmissione della FVBD attraverso gli emoderivati possa essere minimizzato con uno screening adeguato, occorre sempre sottolineare ai proprietari che la procedura di trasfusione di sangue non è priva di rischi, sia per quanto riguarda la FVBD sia altre complicanze. 

Controllo della FVBD 

In conclusione, i patogeni trasmessi da artropodi sono una causa mondiale di malattie infettive emergenti nei gatti, e le implicazioni per la salute dei gatti stessi e dei loro proprietari richiedono che i veterinari specializzati in felini siano informati sul loro adeguato riconoscimento e trattamento. Quando possibile, la FBVD deve essere controllata e prevenuta 28. Dato il ruolo chiave della pulce del gatto nella trasmissione di molte delle malattie zoonotiche succitate, nonché il rischio per i singoli gatti, non può essere mai enfatizzata abbastanza l’importanza di uno stretto controllo delle pulci, inclusi altri artropodi vettori come ad esempio le zecche. Il pilastro della prevenzione comporta l’uso di ectoparassiticidi e composti che interferiscono con lo sviluppo delle uova o con altri stadi vitali (regolatori della crescita degli insetti o IGR, e inibitori dello sviluppo degli insetti o IDI) 29, accompagnato dalla chemioprofilassi con ivermectina nelle aree endemiche per la filaria, in modo da prevenire la filariosi cardiopolmonare. Altre strategie disponibili per i cani, come ad esempio ad esempio la vaccinazione per prevenire alcune malattie tra cui babesiosi, leismaniosi e malattia di Lyme, sono inutili o non disponibili nei gatti date le differenze nel loro ruolo di serbatoi. I trattamenti comunemente utilizzati per la prevenzione della FVBD sono elencati nella Tabella 2. Nota: date le limitazioni nella capacità di glucuronidazione epatica felina, in questa specie non vanno usati per motivi di tossicità vari gruppi di pulcicidi, acaricidi ed ectoparassiticidi, come ad esempio organofosfati, carbammati, amitraz e la maggior parte dei pire troidi (soprattutto permetrina).
 

References

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Mary Thompson

Mary Thompson

Mary Thompson, Murdoch University Veterinary Hospital, Perth, Australia Scopri di più

Peter Irwin

Peter Irwin

Peter Irwin, Murdoch University Veterinary Hospital, Perth, Australia Scopri di più

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