Una rivista dedicata ai Medici Veterinari con contenuti provenienti da tutto il mondo
Veterinary Focus

Numero 32.1 altro: scientifici

Come prevenire i problemi comportamentali nei cuccioli

Pubblicato il 22/06/2022

Scritto da Jon Bowen

Disponibile anche in Français , Deutsch , Português , Español , English e ภาษาไทย

Molti proprietari scelgono un cucciolo per i motivi più sbagliati, ma Jon Bowen identifica alcuni fattori chiave che possono aiutare un cucciolo a diventare un membro importante della famiglia.

L‘introduzione di un cucciolo nella sua nuova famiglia deve avvenire intorno alle 8 settimane

Punti chiave

I comportamenti problematici nel cane possono diventare una ragione per richiedere l‘eutanasia.


I medici veterinari devono collaborare proattivamente con gli allevatori per buone pratiche di selezione e allevamento e incoraggiare la vaccinazione precoce.


Il temperamento e la personalità di un cane sono il prodotto dell‘interazione tra la genetica e gli eventi iniziali, per cui è fondamentale rendere tali esperienze il più possibile positive.


I medici veterinari devono guidare i proprietari di cuccioli verso le fonti di informazioni migliori, e aiutarli a capire come crescerlo, in modo che abbia un comportamento appropriato da adulto.


Introduzione

Nonostante i progressi delle cure veterinarie e della nutrizione, che hanno migliorato la salute canina negli ultimi anni, un comportamento problematico resta una causa di morte importante in questa specie. Secondo quanto riportato da uno degli studi principali sul tema, il comportamento indesiderato è risultato la causa più comune di decesso nei cani con età inferiore ai tre anni 1. Quasi il 34% dei decessi in questa fascia di età è stato attribuito a un comportamento problematico, con una probabilità di morte 1,4 volte maggiore per i maschi rispetto alle femmine. Tali dati sono stati raccolti dal 2009 al 2014 nelle strutture veterinarie primarie nel Regno Unito, ma i dati più recenti raccolti in Australia tra il 2013 e il 2018 e analizzati con la stessa metodologia hanno prodotto dati sovrapponibili, con un tasso di decessi dovuto a comportamenti indesiderati del 29,7% in cani di età inferiore ai tre anni 2. In entrambe le popolazioni, l‘aggressività era la causa più comune di morte dovuta a problemi comportamentali (Figura 1).

Uno studio condotto in Australia su un periodo di cinque anni ha dimostrato che nel 30% dei cani sottoposti a eutanasia prima dei 3 anni

Figura 1. Uno studio condotto in Australia su un periodo di cinque anni ha dimostrato che nel 30% dei cani sottoposti a eutanasia prima dei 3 anni di età il motivo era un comportamento indesiderato, e che l‘aggressività era il problema comportamentale più comune che portava all‘eutanasia.
Crediti: Shutterstock

L‘elevata prevalenza dell‘eutanasia è la punta visibile di un iceberg costituito dai comportamenti problematici del cane e dai problemi che ne derivano. Queste statistiche sono indubbiamente inquietanti, ma l‘eutanasia è solo uno dei possibili esiti e riguarda solitamente i problemi più gravi. I proprietari possono anche scegliere di dare in adozione il cane o iniziare un percorso terapeutico, oppure di adattare il proprio stile di vita ai problemi comportamentali, ma tutte queste opzioni rappresentano un fardello in termini emotivi, finanziari o di tempo per le famiglie. 

I problemi comportamentali sono ampiamente riconosciuti come una delle principali cause di abbandono, come segnalato in molti studi e nelle statistiche annuali delle organizzazioni di tutela al benessere animale. Questo ha inoltre un costo elevato sulla spesa pubblica e in termini di benessere animale. La terapia comportamentale è un‘opzione, ma la scelta di seguirla e il suo successo dipendono dalla presenza di persone molto motivate, ben informate, e guidate da un supporto efficace. Sfortunatamente, lo studio australiano 2 ha rilevato che, nell‘82,8% dei decessi riportati, non è stato registrato alcun intervento previo, e l‘età media del cane alla comparsa dei primi segni della causa comportamentale associata al decesso era di circa 11 mesi di età. Ciò indica che spesso si perdono importanti opportunità per porre rimedio ai problemi comportamentali. Con il sistema dei rifugi perennemente sovraccarico, e i proprietari che non ricevono il supporto necessario, molte persone continuano semplicemente a vivere con cani problematici. Ciò mette a rischio le persone, danneggia il legame uomo-animale e i benefici per la salute fisica e mentale che ne derivano, oltre a compromettere la qualità di vita per le famiglie e per i loro cani.

Considerato quanto sappiamo sugli effetti di un problema comportamentale, perché non riusciamo ancora a controllare questo fenomeno? La ragione principale è che probabilmente non prestiamo abbastanza attenzione alla prevenzione. Dal punto di vista degli allevatori, questo significa selezionare correttamente i riproduttori e fornire un buon ambiente che supporti le cure materne, come pure la socializzazione e la capacità di gestire gli stimoli. Dal punto di vista dei proprietari, questo significa sapere cosa cercare quando si sceglie un cucciolo, e poi dedicare molto tempo ed energia per proseguire con la sua educazione: capire gli stati emotivi e le motivazioni dei cuccioli, fornendo loro una buona qualità di vita ed educandoli correttamente. 

Da parte nostra, come medici veterinari, significa lavorare in modo proattivo con gli allevatori per migliorare la selezione, le pratiche di allevamento, e i programmi vaccinali, fornendo ai proprietari fonti di informazioni affidabili e comprendendo l‘interazione tra prevenzione delle patologie comportamentali e sviluppo comportamentale nei cuccioli. Questo articolo si concentrerà sulle cose che credo siano buoni punti di partenza, perché possono fare la differenza. In primo luogo, è utile ripassare le fasi di sviluppo del cucciolo, e il modo in cui tali fasi sono correlate alle pratiche di allevamento e inserimento in una nuova casa.

Fasi dello sviluppo

La Figura 2 mostra una cronologia delle fasi e dei punti chiave nello sviluppo del cucciolo. Prima delle 3 settimane di età, i cuccioli mancano di mobilità, e i principali input sensoriali a cui rispondono sono quelli che stimolano tatto e olfatto. Poi, i cuccioli diventano più attivi man mano che si sviluppano i loro sistemi sensoriale e locomotorio. Questo è indicato come “periodo sensibile” dello sviluppo, anche se viene spesso chiamato in modo colloquiale come “periodo di socializzazione”. Durante questo periodo diventano sempre più indipendenti dalle loro figure di riferimento (come ad esempio la madre e le persone con cui si sentono al sicuro), e diventano più curiosi ed esploratori. Sebbene il periodo sensibile possa estendersi fino a 12-14 settimane di età, per scopi pratici di socializzazione e abitudine agli stimoli è meglio presumere che vada fino alle 12 settimane. 

Cronologia delle fasi di sviluppo del cucciolo

Figura 2. Cronologia delle fasi di sviluppo del cucciolo. I colori più scuri indicano le alterazioni dello sviluppo sottostanti, i colori medi indicano i fattori e i processi più influenti, mentre i colori più chiari indicano gli interventi che possono essere intrapresi per migliorare gli esiti. 
Crediti: Jon Bowen

Tra la nascita e circa le dieci settimane di età, il sistema nervoso centrale (SNC) del cucciolo va incontro a mielinizzazione e organizzazione 3. Si tratta di una parte del processo chiamato “sviluppo in attesa di esperienza”: il cervello degli animali giovani è predisposto a raccogliere quelle specifiche informazioni che si prevede siano presenti nell‘ambiente durante il suo sviluppo, e che il cervello deve avere per maturare correttamente 4. Un esempio, ben noto, è lo sviluppo della visione nei gatti. Se la vista di un gattino viene bloccata anche solo per 3-4 giorni nei primi 3 mesi di vita, si avrà una riduzione persistente e per lo più irreversibile nel numero di neuroni della corteccia visiva che rispondono all‘occhio deprivato. Periodi di blocco maggiori possono causare la perdita permanente della vista funzionale nei gattini, anche se lo stesso non avrà alcun effetto in un gatto adulto 5. Questo stesso processo si applica a tutte le informazioni e le esperienze a cui è esposto un cucciolo o un gattino; quindi, se manca qualcosa nelle prime settimane di vita, possono verificarsi deficit funzionali permanenti. Ecco perché il periodo sensibile è così importante in termini di sviluppo del comportamento normale nei cuccioli. Al termine di questo periodo, il SNC si trasforma in una rappresentazione neuronale dell‘esperienza del cucciolo fino a quel momento, in cui potranno essere integrate nuove informazioni in futuro.

Al termine del periodo sensibile si verifica un progressivo aumento della neofobia; i cuccioli mostreranno paura, eviteranno specifici stimoli non familiari, e possono diventare ansiosi in ambienti più complessi rispetto a quelli cui sono abituati o che includono molti stimoli non familiari. Anche i cuccioli che sono stati ben socializzati e abituati possono mostrare questi segni in alcuni casi, ma saranno più resilienti e meglio capaci di farvi fronte.

Jon Bowen

Per un adulto emotivamente stabile con un comportamento appropriato, è importante che la gamma di stimoli ed esperienze a cui esporre il cucciolo durante il periodo sensibile corrisponda strettamente a ciò che incontrerà da adulto.

Jon Bowen

Selezione dei riproduttori e allevamento del cucciolo prima dell‘adozione

Nel 2018 ho fatto parte di un team incaricato dal governo olandese di produrre un report sulla prevenzione dei morsi di cane, e questo ha comportato la scrittura di un consensus di Delphi con un gruppo di esperti internazionali. Il gruppo ha considerato e classificato l‘importanza di una vasta gamma di fattori che contribuiscono al rischio di essere morsi, compresi fattori relativi al proprietario, al cane, alla situazione, e al comportamento della vittima del morso. Tra i fattori legati al cane, il temperamento e la personalità sono stati classificati come i più importanti, seguiti dall‘esperienza di socializzazione ed educazione dei cuccioli. Il temperamento e la personalità sono il prodotto dell‘interazione tra genetica e prime esperienze, per cui esiste un grado elevato di sovrapposizione tra questi due fattori.

Per un adulto emotivamente stabile con un comportamento appropriato, la gamma di stimoli ed esperienze a cui esporre un cucciolo durante il periodo sensibile deve corrispondere strettamente a ciò che incontrerà da adulto. Quasi tutti i cuccioli sono adottati a circa 8-9 settimane di età, più o meno a metà del periodo sensibile. È un‘età ideale, perché è il periodo in cui i cuccioli stanno già diventando più indipendenti e attratti dall‘ambiente, ma è prima dell‘esordio della neofobia. Tuttavia, i cuccioli cambiano rapidamente a questa età e, mentre quasi tutti sono pronti a entrare in una nuova casa a 8 settimane, alcuni potrebbero beneficiare di qualche giorno in più con la madre. 

Più tardi si inserisce il cucciolo nella nuova casa, minore sarà il periodo sensibile su cui la nuova famiglia dovrà lavorare, ma maggiore sarà il rischio che non abbia opportunità sufficienti per compensare le eventuali carenze nell‘ambiente di allevamento fornito dall‘allevatore (Figura 3). L‘allevatore dovrebbe fornire ai cuccioli un ambiente coinvolgente e stimolante, molto contatto sociale ben gestito con altri cani e persone (compresi i bambini) e l‘esposizione a una vasta gamma di normali stimoli domestici, in modo che il cucciolo sia ben preparato per l‘inserimento in una nuova casa a 8 settimane. Questo dovrebbe includere l‘esposizione regolare a registrazioni audio di un‘ampia gamma di rumori domestici e urbani. Dare ai cuccioli accesso a un ambiente sicuro, coinvolgente e stimolante che li incoraggi a trascorrere tempo lontano dalla madre, favorisce anche il processo di distacco, in modo che i cuccioli ottengano l‘indipendenza dalla madre prima di essere inseriti nella nuova casa.

L‘introduzione di un cucciolo nella sua nuova famiglia deve avvenire intorno alle 8 settimane

Figura 3. L‘introduzione di un cucciolo nella sua nuova famiglia deve avvenire intorno alle 8 settimane, consentendo ai proprietari di concentrarsi su quelle esperienze che lo aiuteranno a sviluppare comportamenti positivi. 
Crediti: Shutterstock

L‘influenza del comportamento materno sullo sviluppo del cucciolo è un‘area di interesse relativamente nuova. Non tutte le cagne forniscono lo stesso tenore di assistenza ai loro cuccioli, e le primipare mostrano minor leccamento, lattazione e contatto madre-cucciolo, rispetto a quelle più esperte 6. Quando abbiamo esaminato l‘effetto sul comportamento a 8 settimane di età dell‘entità di cure materne ricevute dai cuccioli nei primi 21 giorni di vita, abbiamo scoperto che più cure materne riceveva il cucciolo, maggiore era il comportamento esplorativo in un ambiente nuovo; inoltre, meno era stato orientato al recinto (cioè, alla ricerca della madre), più era il tempo passato prima che iniziasse a guaire (un segno di stress) 7. Il quadro generale era che i cuccioli che ricevevano più cure materne erano più fiduciosi, indipendenti e curiosi. Queste sono caratteristiche desiderabili per un cucciolo che viene introdotto in una nuova casa a questa età, e potrebbero proteggerlo dallo sviluppo di problemi comportamentali, in particolare quelli che coinvolgono l‘attaccamento (ad es. l‘ansia da separazione). L‘implicazione è che gli allevatori devono scegliere di far riprodurre femmine che siano sane e caratterialmente equilibrate, che mostrino anche un comportamento materno valido; inoltre, dovrebbero fornire un ambiente sicuro e tranquillo, che promuova l’interazione madre-cucciolo positiva.

Esiste una certa evidenza che essere manipolati precocemente dalle persone possa influenzare il comportamento del cane nel corso della vita futura. Ad esempio, uno studio ha scoperto che, rispetto ai cuccioli non manipolati, i cuccioli manipolati quotidianamente in modo delicato prima dell‘età di tre settimane mostravano una latenza più lunga prima di iniziare a guaire, un comportamento più curioso e una durata inferiore della vocalizzazione nei test di isolamento a 8 settimane di età 8. La somiglianza tra questi risultati e quelli degli studi sulle cure materne suggerisce che entrambe le forme di contatto abbiano probabilmente la chiave nel medesimo meccanismo. Gli allevatori vanno quindi incoraggiati a manipolare delicatamente i cuccioli nelle prime tre settimane di vita, in particolare quando la madre è inesperta e potrebbe non fornire cure adeguate. Per evitare di stressare la madre, la manipolazione può avvenire quando è lontana dai suoi cuccioli, come ad esempio mentre sta mangiando.

Jon Bowen

Gli allevatori vanno incoraggiati a manipolare i cuccioli delicatamente nelle prime tre settimane di vita, soprattutto quando la madre è inesperta e potrebbe non adottare un comportamento adeguato.

Jon Bowen

Selezione del cucciolo e periodo successivo all‘inserimento in una nuova casa

La scelta di un cucciolo deve essere affrontata come una decisione importante. Ad esempio, in media, le persone tengono un‘automobile per 6-7 anni (Figura 4) e (secondo dati USA) impiegano generalmente circa 16 settimane per decidere quale auto acquistare, spendendo circa 100 ore per prendere una decisione 9. Quasi tutti sono indecisi all‘inizio del processo, e 6 persone su 10 valutano più opzioni di veicoli, visitando in media 2-3 concessionarie. Questo non succede con l’adozione di un cucciolo. Secondo uno studio condotto nel Regno Unito sull‘effetto della pandemia sulle adozioni, solo il 46,7% degli acquirenti ha effettuato ricerche, e il 91,6% dei proprietari ha scelto il cucciolo della razza individuata per prima 10. Quando ai nuovi proprietari di cuccioli è stato chiesto quale di una serie di fattori fosse importante, solo il 12% degli intervistati ha indicato come importante vedere diverse cucciolate prima di scegliere il cucciolo giusto, appena il 36% pensava che fosse importante prendere un cucciolo allevato in un ambiente domestico, solo il 21% ha affermato che fosse importante portare il cucciolo a casa all‘età di 8-9 settimane, e il 40% non riteneva importante vedere la madre (n=320) 11. Sfortunatamente, i proprietari non decidono in base al comportamento né al temperamento. In uno studio del 2012 condotto in America valutando cani adottati da rifugi, il 27,3% degli intervistati ha indicato che l‘aspetto fisico era la ragione più importante per scegliere il cane, rispetto ad appena l‘11,4% secondo cui il comportamento era di primaria importanza 12. Detto senza mezzi termini, sembra che la gente rifletta molto di più se deve scegliere un‘auto, rispetto a un cane, ed è qui che noi medici veterinari possiamo aiutare.

In media, le persone impiegano 16 settimane per scegliere un‘automobile che terranno per 6 anni

Figura 4. In media, le persone impiegano 16 settimane per scegliere un‘automobile che terranno per 6 anni. Quando scelgono un cane che vivrà accanto a loro per molti anni, può essere negativo prendere una decisione rapida senza un‘attenta riflessione; alcuni non controllano il comportamento dei genitori del loro potenziale cucciolo, e neppure visitano diverse cucciolate prima di selezionare un soggetto adatto.
Crediti: Shutterstock

Dobbiamo cercare di incoraggiare le persone ad affrontare la scelta del cucciolo così come farebbero per qualsiasi altra decisione a lungo termine, facendo scelte basate su quei fattori che influiscono notoriamente in modo positivo sull‘esito. Dobbiamo dare ai potenziali proprietari di cuccioli una lista di semplici regole che li aiutino a prendere la giusta decisione (Tabella 1). Se i potenziali proprietari possono venire convinti a considerare varie razze, questo aumenta la probabilità che vedano molte cucciolate, e se riusciamo a convincerli a pianificare la visita a molte cucciolate, allora riusciranno a tenere aperte varie opzioni invece di adottare il cucciolo dalla prima cucciolata che vedono. In questo modo possiamo contribuire a rimuovere alcuni dei vincoli che si traducono generalmente in una scelta limitata, e quindi molto probabilmente inadeguata, del cucciolo.

Tabella 1. Lista di cose importanti da valutare per i potenziali proprietari di cuccioli.

  1. Non scegliere una razza, ma stilarne una breve lista, e discuterla con il medico veterinario.
  2. Pianificare la visita a molte cucciolate per scegliere il cucciolo giusto, dall‘ambiente giusto.
  3. Scegliere la cucciolata di una madre esperta.
  4. Scegliere una cucciolata che inizierà il protocollo vaccinale prima dell‘adozione.
  5. Non scegliere un cucciolo senza vedere i suoi genitori (o almeno la madre).
  6. Adottare un cucciolo solo se è stato allevato in un ambiente domestico, è stato ben socializzato, e ha genitori equilibrati.
  7. Portare il cucciolo a casa a 8-9 settimane di età.

Il nuovo proprietario è responsabile del completamento della socializzazione e abituazione, come pure del processo di educazione del cucciolo. Sfortunatamente, molti nuovi proprietari non danno grande valore alla socializzazione o all’educazione. Alla domanda su quali di una serie di fattori fossero importanti nell’avere un cane, solo il 44% dei neoproprietari di cuccioli pensava che corsi di socializzazione fossero importante, e appena il 35% riteneva importante per il cucciolo frequentare corsi di educazione prima dell‘età di 6 mesi 11. Potrebbe essere impossibile convincere tutti i proprietari di cuccioli, soprattutto se servizi di educazione/socializzazione non sono disponibili localmente, ma esistono alcune valide risorse online che possono aiutare. Ad esempio, nel suo programma “Sounds Sociable”*, Dogs Trust fornisce un set gratuito di suoni registrati e istruzioni per la socializzazione. Questo sito include inoltre informazioni sulle prime fasi di educazione e sui modi per affrontare, fin dall‘inizio, eventuali comportamenti scorretti ed abituare i cuccioli a non sporcare in casa, in modo tranquillo e delicato, evitando qualsiasi rinforzo negativo.

* https://www.dogstrust.org.uk/help-advice/dog-behaviour-health/sound-therapy-for-pets

Ostacoli alla socializzazione e all‘abituazione

L‘esposizione regolare a una vasta gamma di stimoli ed eventi domestici può essere ottenuta facilmente se il cucciolo viene cresciuto in un ambiente domestico (vedere Figura 5). È probabile che l‘esposizione positiva superi notevolmente qualsiasi esposizione lievemente negativa che potrebbe verificarsi a partire da 12 settimane, e gli stimoli interni sono, per loro natura, meno rumorosi e dinamici. Inoltre, il cucciolo sperimenta questi stimoli in un ambiente già familiare e sicuro. Invece, l‘ambiente esterno include stimoli molto più ampi, veloci e rumorosi, come ad esempio i veicoli, nonché spazi aperti e affollati come le aree commerciali e i parchi. Questi eventi e stimoli vengono però sperimentati dal cucciolo quando è lontano dalla sicurezza della casa e dalla compagnia sicura della propria madre. Ci vuole tempo perché un cucciolo stabilisca un solido legame con i suoi nuovi familiari; quindi, durante le prime passeggiate all‘aperto può sentirsi molto apprensivo e vulnerabile (Figura 6). Se questi primi spostamenti avvengono quando il cucciolo è ancora nel periodo sensibile, non si aggiunge la neofobia, ma questo dipende dal programma vaccinale. Se il protocollo vaccinale viene ritardato e completato solo dopo la fine del periodo sensibile, il cucciolo potrebbe non avere l‘opportunità di acquisire esperienze positive del mondo esterno. Questo crea un rischio significativo di sviluppare paura, ansia e aggressività nell‘età adulta.

esposizione durante il periodo sensibile a stimoli ed eventi che si verificano al chiuso è fisiologico nell‘allevamento in casa

Figura 5. L‘esposizione durante il periodo sensibile a stimoli ed eventi che si verificano al chiuso è fisiologico nell‘allevamento in casa, mentre l‘esposizione a stimoli ed eventi esterni durante questo periodo dipende dallo stato vaccinale. Quanto prima viene completato il ciclo vaccinale, maggiore è la proporzione del periodo sensibile durante cui il cucciolo può essere esposto all‘aperto. Le frecce verdi indicano le esperienze positive, mentre le frecce arancioni e rosse indicano le esperienze negative.
Crediti: Jon Bowen

Il programma vaccinale è quindi un aspetto essenziale della socializzazione e dell‘abituazione, perché il rischio di una malattia infettiva è un ostacolo allo sviluppo comportamentale. Idealmente, il primo richiamo vaccinale va somministrato il prima possibile, compatibilmente con il gap immunitario e utilizzando prodotti che raggiungano rapidamente l‘efficacia protettiva. Ad esempio, vaccinare il cucciolo quando è ancora dall‘allevatore gli consentirà di iniziare ad accedere all‘aperto appena dopo l‘inserimento in una nuova casa. Inoltre, i medici veterinari devono valutare bene la prevalenza di patologie locale, bilanciando i rischi per la salute con il pericolo di non riuscire a raggiungere gli obiettivi di socializzazione e abituazione.

Le prime passeggiate all‘aperto per un cucciolo possono essere un‘esperienza scoraggiante

Figura 6. Le prime passeggiate all‘aperto per un cucciolo possono essere un‘esperienza scoraggiante, e devono svolgersi con attenzione, poiché il cucciolo può sentirsi molto insicuro e vulnerabile quando è lontano dal suo ambiente abituale. 
Crediti: Shutterstock 

Gestione delle prime esperienze

Sebbene sia ben consolidata l‘importanza della socializzazione e dell‘abituazione per sviluppare un comportamento appropriato nell‘adulto, non è ancora chiaro quale sia l‘approccio migliore per raggiungere livelli adeguati 13. Se gestiti bene, i ritrovi per cuccioli sono utili, e l‘esperienza nel mondo reale è preziosa. Tuttavia, queste situazioni possono essere travolgenti per alcuni soggetti, soprattutto se includono cuccioli con età molto diverse, e se l‘interazione sociale è mal gestita. Analogamente, i cuccioli possono sentirsi facilmente sopraffatti quando iniziano a incontrare cani e persone non familiari durante le loro prime passeggiate all‘aperto. La chiave per gestire bene queste esperienze è che i proprietari riconoscano e rispondano in modo appropriato ai segni di stress dei loro cuccioli. Indicatori comuni di stress includono leccamento delle labbra, sbadigli, respiro ansimante, irrequietezza, atti di evitamento, emissione di guaiti e pianti, comportamenti difensivi (ad es. ringhiare), perdita dell‘appetito e mancata risposta ai comandi. La formazione del proprietario è un’altra parte fondamentale e perfettamente congeniale al ruolo del medico veterinario. Se i proprietari vedono questi segni nel cucciolo, devono interrompere la situazione e permettere al cucciolo di calmarsi. Se i proprietari vedono gli stessi segni in situazioni successive, più attente nei confronti del cucciolo, è importante consultare un medico veterinario comportamentalista.

Conclusione

Un comportamento problematico è probabilmente la causa di morte più trascurata nei cani giovani. I problemi comportamentali hanno natura multifattoriale, e quando vengono presentati ai medici veterinari possono essere già molto difficili da trattare. La prevenzione è il modo migliore per andare avanti, e anche se non vogliamo allarmare i proprietari, abbiamo il dovere di renderli consapevoli dei rischi di un comportamento problematico nei cani giovani. Questa difficile conversazione può essere la chiave per intavolare un dialogo sull‘importanza della selezione e dell‘allevamento del cucciolo, e per adottare le giuste decisioni. Inoltre, siamo nella posizione migliore per influenzare gli allevatori promuovendo buone pratiche di allevamento e vaccinazione, in modo che i cuccioli siano adeguatamente preparati a entrare nelle loro nuove case. Possiamo migliorare la vita di molti cani giovani e i loro proprietari.

References

  1. Boyd C, Jarvis S, McGreevy PD, et al. Mortality resulting from undesirable behaviours in dogs aged under three years attending primary-care veterinary practices in England. Anim. Welf. 2018;27:251-262. 

  2. Yu Y, Wilson B, Masters S, et al. Mortality resulting from undesirable behaviours in dogs aged three years and under attending primary-care veterinary practices in Australia. Animals (Basel) 2021;11(2):493.

  3. Fox M. Overview and critique of stages and periods in canine development. Develop. Psychobiol. 1971;4(1):37-54.

  4. Greenough W, Black J, Wallace C. Experience and brain development. Child. Dev. 1987;58(3):539-559.

  5. Voss P. Sensitive and critical periods in visual sensory deprivation. Front Psychol. 2013;4:664. DOI: 10.3389/fpsyg.2013.00664

  6. Guardini G, Bowen J, Raviglione S, et al. Maternal behavior in domestic dogs: a comparison between primiparous and multiparous dogs. Dog Behav. 2015;1:23-33. 

  7. Guardini G, Mariti C, Bowen J, et al. Influence of morning maternal care on the behavioral responses of 8-week-old Beagle puppies to new environmental and social stimuli. App. Anim. Behav. Sci. 2016;181:137-144.

  8. Gazzano A, Mariti C, Notari L, et al. Effects of early gentling and early environment on emotional development of puppies. App. Anim. Behav. Sci. 2008;110:294-304.

  9. https://v12data.com/blog/25-amazing-statistics-on-how-consumers-shop-for-cars/. Accessed 31st Dec 2021.

  10. Packer R, Brand C, Belshaw Z, et al. Pandemic Puppies: characterising motivations and behaviours of UK owners who purchased puppies during the 2020 COVID-19 pandemic. Animals 2021;11:2500. 

  11. Bowen J. The 5 Top Behavioral Tips for New Puppy Owners. In; Proceedings, VMX, North American Veterinary Congress 2020.

  12. Weiss E, Miller K, Mohan-Gibbons H, et al. Why did you choose this pet?: Adopters and pet selection preferences in five animal shelters in the United States. Animals 2012;2:144-159.

  13. Howell T, King T, Bennett P. Puppy parties and beyond: the role of early age socialization practices on adult dog behavior. Vet. Med. (Auckl) 2015;6:143-153.

Jon Bowen

Jon Bowen

Il dottor Bowen si è laureato presso il Royal Veterinary College nel 1992 e ha trascorso diversi anni in una struttura di prima valutazione per piccoli animali. Scopri di più

Altri articoli di questo numero

Numero 32.1 Pubblicato il 07/09/2022

Protocolli per le strutture veterinarie (II)

Nel secondo di questa serie di due articoli, gli autori esaminano come motivare il team e progettare e attuare con successo i protocolli per le strutture veterinarie.

A cura di Philippe Baralon , Antje Blättner e Pere Mercader

Numero 32.1 Pubblicato il 01/09/2022

Protocolli per le strutture veterinarie (I)

Nel primo di questa serie di due articoli, gli autori esaminano i protocolli per le strutture veterinarie, e i motivi per cui possono essere una componente chiave per gestire efficacemente una clinica.

A cura di Philippe Baralon , Antje Blättner e Pere Mercader

Numero 32.1 Pubblicato il 06/07/2022

Sfide chiave nella professione medico veterinaria

Il mondo è pieno di sfide quotidiane per la professione medico veterinaria, e può essere utile capire che ciò è condiviso dai nostri colleghi, ovunque si trovino; comprendendo le sfide che tutti noi dobbiamo affrontare possiamo lavorare insieme in modo mutuale.

A cura di Cara McNeill e Ewan McNeill

Numero 32.1 Pubblicato il 15/06/2022

DHA per i cuccioli

Quanto sono importanti per uno sviluppo sano gli acidi grassi polinsaturi a catena lunga alimentari? Russ Kelley descrive alcuni recenti lavori secondo cui sono parte vitale dei fabbisogni nutrizionali del cucciolo.

A cura di Russ Kelley