L’uso di una guida può essere un’opzione più sicura e facile per gli operatori meno esperti, ma lo svantaggio principale è dato dalla necessità di sterilizzare il dispositivo tra un prelievo di fluido fetale e l’altro, quando si esegue la procedura su multipli feti in una sola cagna. Con l’esperienza, la tecnica “a mano libera” diventa preferibile.
La quantità di fluido recuperata da ogni feto varia tra 0,5 e 5,0 mL, a seconda della taglia della cagna, del giorno di gestazione, e della posizione del feto. Dopo il prelievo e prima di rimuovere l’ago spinale, il volume di fluido rimosso deve essere sostituito da un volume equivalente di soluzione sterile di cloruro di sodio allo 0,9%. Dopo il prelievo, la cagna deve essere tenuta in ambiente tranquillo per almeno 24 ore, al fine di prevenire eventuali complicanze a breve termine.
Quali sono i rischi?
Le potenziali complicanze dell’amniocentesi in medicina umana includono: infezione, travaglio pretermine, distress respiratorio nella madre, danni fetali, alloimmunizzazione, e mancata guarigione della ferita 24. Sebbene molto rare in medicina umana, si possono avere lesioni fetali secondarie al trauma causato dall’ago. Ad oggi, l’autrice non ha rilevato alcuna lesione fetale macroscopica dopo aver eseguito la centesi nelle cagne e, sebbene siano possibili lesioni microscopiche, è possibile che alcuni traumi da puntura nell’utero, nelle membrane fetali, o nel feto stesso siano passate inosservate, sebbene sia presumibile che la loro eventuale formazione non avesse alcuna importanza clinica 9.
Conclusione
Anche se ancora ai primordi, il prelievo del fluido fetale nella cagna è una tecnica che potrà offrire in futuro vari benefici a Medici Veterinari, allevatori e proprietari. Un Medico Veterinario esperto dovrebbe poter prelevare il fluido allantoideo o amniotico senza troppe difficoltà e con il minimo rischio, e l’analisi del fluido può aiutare a formulare una diagnosi precoce di anomalie genetiche, difetti della placenta, infezioni, come pure a determinare il sesso.