Protocolli per le strutture veterinarie (II)
Nel secondo di questa serie di due articoli, gli autori esaminano come motivare il team e progettare e attuare con successo i protocolli per le strutture veterinarie.
Numero 32.1 altro: scientifici
Pubblicato il 06/04/2022
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Può sembrare abbastanza semplice fornire latte ai neonati, ma varie trappole attendono al varco gli incauti, come descrive Emmanuel Fontaine.
La composizione del latte di cagna è diversa da quella del latte di vacca o capra, quindi è sempre consigliabile preferire un sostituto del latte dedicato ai cuccioli di cane.
Con il latte in polvere, spesso si riscontrano errori nella ricostituzione, che potrebbero indurre diarrea e/o stipsi nel neonato.
Un cucciolo a rischio trarrà sempre beneficio da un’aggiunta in termini di energia, che può essere fornita utilizzando un sostituto del latte materno.
L’ultima generazione di sostituti del latte contiene maltodestrina e immunoglobulina Y, che aiutano a supportare il cucciolo nel periodo neonatale.
Finite di eseguire l’ecografia, sorridete al cliente e dite “Congratulazioni! È gravida”. Questa scena potrebbe avvenire in qualsiasi struttura veterinaria, ma mentre riponete la sonda ecografica, ricordate: la visita è tutt’altro che finita. Infatti, sta per iniziare un nuovo, e molto importante, colloquio con il proprietario. Una parte si concentrerà sulla neonatologia canina, e sui modi per assistere correttamente i neonati, e un utile mantra è “prevenire è meglio che curare.” Durante la discussione, i sostituti del latte materno sono un fattore importante da includere tra gli argomenti trattati, e, in effetti, questi dovrebbero essere inclusi in ogni “cassetta degli attrezzi” maternità, sebbene sorgano varie domande. Quale scegliere? Quali sono i fattori importanti da considerare? Quali sono i modi migliori per usarli e quando dovrebbero essere usati? Il presente articolo intende rispondere a tutte queste domande, e consentire al Medico Veterinario di sentirsi a proprio agio quando consiglia i proprietari.
Molti proprietari di cane danno per scontato che ai neonati vada bene un latte qualsiasi. Il latte nel frigorifero, un sostituto del latte per umani, una formula preparata in casa usando una ricetta trovata su Internet... sono opzioni che spesso considerano se non hanno ricevuto informazioni adeguate. È quindi importante avvisare il proprietario che il latte di cagna è molto specifico. Questo perché, rispetto a quello di altre specie, è più denso di energia, ha livelli maggiori di minerali (ad es. calcio e fosforo) e contiene più proteine (Tabella 1). Il latte di vacca o di capra (quest’ultimo è il preferito su Internet) hanno una composizione molto diversa e non offrono l’equilibrio nutrizionale corretto per sostenere una crescita ottimale del neonato.
Tabella 1. Media della composizione del latte di cagna, vacca e capra.
Cagna (Da 2) |
Vacca (adattato da 3) |
Capra (adattato da 3) |
|
Energia (kcal/L) | 1560 | 630 | 710 |
Proteine (g/Mcal) | 56,7 | 21,8 | 46 |
Calcio g/Mcal | 2,13 | 0,55 | 1,7 |
Fosforo g/Mcal | 1,37 | 0,48 | 1,46 |
Lattosio (g/Mcal)
|
20 | 28,8 | 57,7 |
Tabella 2. Altri possibili componenti nei sostituti del latte di cagna.
Componente | Perché considerarlo? |
DHA (acido docosaesaenoico) | Molti sostituti del latte sono arricchiti con DHA, acido grasso omega-3. La cagna ha una capacità limitata di produrre questo nutriente durante la lattazione 7, e la sua integrazione nei neonati ha dimostrato di sostenere lo sviluppo delle funzioni cognitive e oculari 8. |
Prebiotici | In alcune formule sono presenti prebiotici, come ad esempio i frutto-oligosaccaridi (FOS). Essi aiutano a supportare la funzione digerente del neonato, e partecipano allo sviluppo delle difese naturali contribuendo a un equilibrio ottimale del microbiota 9. |
Maltodestrina | La maltodestrina è un oligosaccaride utilizzato in latti artificiali per i neonati pretermine. In uno studio recente, un sostituto del latte per cuccioli è stato integrato con questo ingrediente per fornire energia extra ai neonati 10. Il suo utilizzo subito dopo la nascita ha contribuito a sostenere il tasso di crescita precoce e il mantenimento della temperatura corporea, oltre a ridurre il numero di cuccioli a rischio di mortalità neonatale. |
Immunoglobulina Y (IgY) | È stato dimostrato che le IgY supportano la crescita neonatale. È stato inoltre dimostrato che, nei cuccioli di grossa taglia, sostengono lo sviluppo positivo del microbiota 11. |
Ci saranno momenti in cui il proprietario dovrà fare affidamento su un latte sostitutivo per una corretta nutrizione dei cuccioli. In alcuni casi, la madre dei neonati potrebbe non essere disponibile, ad esempio dopo la sua morte o se dovesse avere difficoltà di ripresa dopo l’anestesia del taglio cesareo. Sebbene non frequenti, tali scenari sono imprevedibili e, quando si verificano, impediscono la regolare lattazione. L’altra situazione è quella in cui neonati diventati orfani vengano abbandonati in un rifugio per animali, scenario più frequente per i gattini ma che può accadere anche con i cuccioli; il personale di queste strutture e i nuovi proprietari devono dotarsi di un sostituto del latte adeguato. È anche importante non trascurare i rischi di un comportamento materno inadeguato; alcune fattrici trascurano i propri cuccioli, mentre altre possono essere aggressive nei loro confronti. Questo comportamento riguarda tendenzialmente le cagne primipare 12, e il problema può essere più frequente in alcune razze (ad es. Bull terrier) 13. I proprietari dovrebbero essere consapevoli di questo rischio, in modo da poter prevenire la situazione.
Mentre l’uso di sostituti del latte è obbligatorio se la madre soffre di agalassia, la situazione è meno chiara in corso di mastite acuta, la più frequente patologia della lattazione nella cagna. Questa fa generalmente la sua comparsa subito dopo il parto, oppure circa tre settimane dopo, all’apice della produzione lattea 14. I segni clinici comprendono infiammazione di una o più mammelle, spesso accompagnata da alterazioni nel colore del latte, dall’aspetto bruno-giallastro. Si possono osservare anche segni sistemici, come letargia, febbre, dolore durante la suzione da parte dei cuccioli, anche se non sempre presenti. È quindi importante raccomandare al proprietario di controllare tutti i giorni le mammelle della madre. La mastite può avere un impatto importante sui neonati, causando mancata crescita, diarrea neonatale e/o colite. Il trattamento della mastite acuta comporta l’uso di antibiotici, e le cefalosporine sono spesso utilizzate come trattamento di prima linea 15. Tuttavia, le opinioni sulle misure da adottare nei cuccioli divergono. Alcuni autori raccomandano di lasciare che i cuccioli continuino ad assumere latte dalla madre durante la terapia (finché questa non manifesta disagio) perché questo previene la stasi lattea, che ha un impatto negativo sull’efficacia del trattamento. Gli antibiotici vengono escreti anche nel latte, cosa che può offrire ai cuccioli una certa protezione dagli effetti indesiderati della mastite (anche se permane il rischio di disbiosi e diarrea neonatale, per cui il Medico Veterinario valuterà nel dettaglio ogni situazione). Tuttavia, altri autori raccomandano di alimentare l’intera cucciolata con un sostituto del latte durante il trattamento della mastite: i neonati sono fragili e potrebbero ammalarsi rapidamente, oltre al fatto che il consumo di latte contaminato potrebbe aumentare il loro rischio di ammalarsi. Per prevenire la stasi lattea nella madre, la lattazione può essere interrotta utilizzando farmaci dopaminergici come la cabergolina 16.
Entrambe le opzioni hanno pro e contro, ed è opinione dell’autore che la decisione vada sempre presa avendo come priorità la salute dei neonati. Soprattutto quando i cuccioli sviluppano segni di cattivo stato di salute, si dovrebbe evitare che assumano latte dalla madre e alimentarli subito con un sostituto del latte.
È anche importante essere informati sulla “sindrome del latte tossico” descritta in molti testi di neonatologia canina. È la condizione per cui alcuni cuccioli di una stessa cucciolata sviluppano diarrea neonatale o colite, sebbene la madre non mostri segni clinici di mastite. I cuccioli affetti non riescono a crescere e soffrono di dolore addominale dopo l’alimentazione, anche se a volte un solo cucciolo della cucciolata mostra segni clinici mentre gli altri stanno bene. Studi recenti suggeriscono che potrebbe essere correlata a una mastite subclinica 17, che può essere diagnosticata tramite esame microscopico del latte (sebbene non venga eseguito di routine nelle strutture veterinarie), per valutare il numero di neutrofili per HPF. La mastite subclinica dovrebbe sempre essere una diagnosi differenziale quando un neonato non sta bene, anche se è l’unico della cucciolata a mostrare i segni clinici. Se identificato, il cucciolo dovrebbe passare subito a un sostituto del latte, e se altri cuccioli iniziano a sviluppare gli stessi segni sarebbe consigliabile alimentare l’intera cucciolata con il sostituto del latte.
Emmanuel Fontaine
Non appena un cucciolo nasce e viene rianimato correttamente, è consigliabile controllare che non sia presente palatoschisi, una delle anomalie congenite più comuni riscontrate nei neonati 18. In alcuni casi, è possibile riparare il difetto tramite palatoplastica, altrimenti questa chirurgia può essere eseguita in un secondo momento, solitamente tra i 2,5 e i 14 mesi d’età (a seconda di vari fattori e della preferenza del chirurgo). Tuttavia, nel periodo neonatale, i cuccioli affetti non riescono ad alimentarsi e rischiando di inalare il latte; questo può causarne il soffocamento o una broncopolmonite, che è spesso fatale. Questi rischi diminuiscono quando il cucciolo inizia ad assumere cibi solidi, per cui si può valutare uno svezzamento precoce a 3 settimane di età (con proprietari che intendano considerare la chirurgia in un secondo momento). Tuttavia, nelle prime tre settimane di vita, sarà essenziale l’alimentazione artificiale con un sostituto del latte di cagna adattato per evitare complicanze.
Studi recenti 19 hanno contribuito a definire linee guida per la diagnosi precoce di rischio di mortalità neonatale (Figura 1) e i proprietari devono esserne informati. Questi studi hanno dimostrato che i cuccioli a rischio trarranno beneficio da una integrazione energetica; quindi, questi soggetti devono ricevere un sostituto del latte appropriato non appena identificati come a rischio. Le curve di crescita iniziano ad essere disponibili anche per allevatori e Medici Veterinari 20 21 cosa che aiuterà a monitorare la crescita dei cuccioli nel periodo neonatale. Queste possono aiutare a identificare precocemente i potenziali problemi, poiché un mancato incremento ponderale è spesso uno dei primi indicatori di uno stato di salute scadente. In questi casi, la nutrizionale con un sostituto del latte a integrazione di quello materno è certamente un’opzione.
Per “eterogeneità della cucciolata” s’intende la differenza di peso osservata tra i cuccioli più grandi e più piccoli in una cucciolata. Questo aspetto è stato recentemente identificato come fattore di rischio per mortalità neonatale precoce 21. Quando si rileva un’elevata eterogeneità della cucciolata (ad es. una differenza di peso del 9,9-16,8%, a seconda della razza), la cucciolata va segnalata come potenzialmente a rischio. Questo ci ricorda inoltre che, in neonatologia, la cucciolata va sempre considerata nel suo insieme. La differenza di peso accentua la competizione per l’accesso alle mammelle, e l’integrazione con un sostituto del latte aiuta generalmente a minimizzare gli effetti deleteri dell’eterogeneità.
Allo svezzamento, che inizia generalmente intorno alle 4-4 settimane e mezzo di età, si raccomanda di rendere più agevole possibile il passaggio dal latte al cibo solido. Se si utilizzano crocchette, queste possono essere reidratate nelle prime settimane di svezzamento, per facilitare l’ingestione e la digestione del cibo da parte dei cuccioli 22 (Figura 2); inoltre, secondo l’autore, nella prima settimana si può utilizzare un sostituto del latte al posto dell’acqua per la reidratazione e facilitare questa transizione.
Oltre il 18% dei neonati non riceve abbastanza immunoglobuline dal colostro della madre 19 e questi soggetti sono stati identificati come a rischio di mortalità neonatale; quindi, in questo caso, i sostituti del latte che contengono immunoglobulina Y (IgY) sono un’opzione molto utile. Le IgY vengono assorbite dal tratto digerente del cucciolo nel periodo di assorbimento del colostro 24; quindi, anche se le IgY presenti in tali sostituti del latte coprono attualmente solo un numero limitato di patogeni, l’uso di tali alimenti subito dopo la nascita aiuta a garantire che i cuccioli ricevano almeno un certo livello di protezione contro alcuni dei più comuni patogeni canini dell’apparato digerente.
Prima di fornire un sostituto del latte ai neonati, che siano debilitati o meno, è essenziale controllare la loro temperatura corporea. Nella prima settimana di vita, la temperatura corporea del neonato è di 35,5-36,5 °C. La temperatura corporea dell’adulto sarà raggiunta solo tre settimane dopo la nascita 25, ma se la temperatura del cucciolo scende sotto i 34 °C, si verifica una stasi del tratto digerente che impedisce la digestione, per cui il latte causerà meteorismo e disturbi addominali. Questo è un errore comune, riscontrato specialmente con i cuccioli orfani; i proprietari pensano spesso che la priorità sia alimentarli con il biberon, ma non controllano prima la temperatura corporea per verificare che sia sicuro farlo. I cuccioli non riescono a termoregolarsi nelle prime tre settimane di vita; quindi, se si sviluppa ipotermia, devono essere riscaldati prima di offrire loro il latte. Lampade a infrarossi, termofori, borse dell’acqua calda, o incubatrici sono tutte opzioni da considerare, ma il processo di riscaldamento deve essere graduale, in un periodo di almeno un’ora prima dell’alimentazione con il biberon.
Inoltre, i proprietari devono essere informati dell’importanza di ottimizzare la temperatura nel nido dei cuccioli per prevenire l’ipotermia e le relative conseguenze. L’autore raccomanda di impostare a +30 °C la temperatura nella prima settimana dopo la nascita, a +28 °C nella seconda settimana, e a +25 °C nella terza settimana. Dopo questo periodo, i cuccioli possono termoregolare e l’ipotermia diventa meno preoccupante.
Come detto prima, gli errori di ricostituzione sono i più comuni riscontrati nella preparazione dei sostituti del latte in polvere. È quindi importante discutere il tema con il proprietario e sottolineare quello che spesso sembra un dettaglio banale: è fondamentale utilizzare il rapporto acqua/latte in polvere consigliato dal produttore. Inoltre, è importante ricordare ai proprietari che “più non è meglio”; in effetti, potrebbero pensare che mescolando la polvere con un altro tipo di latte (ad esempio latte di capra) otterranno una soluzione più nutriente e ottimale per il neonato. Purtroppo, anche questo può avere un impatto drammatico sull’osmolalità della soluzione, e causare disturbi digestivi neonatali.
Quando si alimentano i neonati con un sostituto del latte, le uniche due opzioni sono l’allattamento con biberon e con sondino. L’autore ritiene che, quando possibile, sia preferibile l’allattamento con biberon. Sono consigliabili biberon specifici per cuccioli, poiché dotati di tettarelle adattate che garantiscono un flusso di latte ottimale durante l’alimentazione. Questo è un dettaglio importante: se il flusso è troppo rapido (ad es. utilizzando biberon per umani in neonati animali di piccola taglia) si può avere inalazione del latte. L’autore preferisce inoltre usare biberon con tettarelle già pronte all’uso; alcuni sono forniti di tettarelle con la punta da tagliare prima dell’uso, ma se il taglio non viene eseguito correttamente, si può avere ancora una volta un’erogazione troppo rapida del latte con le stesse conseguenze indesiderate. È anche molto importante come tenere il cucciolo e il biberon durante l’alimentazione, poiché il proprietario pensa spesso che i cuccioli debbano essere alimentati come si farebbe con un neonato umano; questo è sbagliato e può causare ancora una volta l’inalazione del latte. La Figura 3 mostra la posizione corretta per l’allattamento con biberon di un cucciolo.
L’alimentazione con sondino, invece, va riservata ai cuccioli troppo deboli per il biberon, o quelli nati con palatoschisi; non va impiegata solo per nutrire più velocemente un’intera cucciolata sana. È importante notare che il sondino dev’essere solo una soluzione temporanea (a parte il caso della palatoschisi); non appena il cucciolo è abbastanza forte, deve passare a un biberon o alla mammella, a seconda delle opzioni disponibili.
Inoltre, occorre ricordare ai proprietari che i neonati non sono capaci di defecare o urinare da soli. È un’azione riflessa stimolata dalla madre che lecca la regione perineale del cucciolo; quindi, dopo ogni poppata, il proprietario deve strofinare l’area perineale con una garza inumidita tiepida.
Quando si alimentano i neonati con un sostituto del latte, l’autore raccomanda di fornire 8 pasti al giorno nella prima settimana dopo la nascita, 6 pasti al giorno nella seconda settimana, e 4 pasti al giorno nella terza settimana. È anche importante notare che i soggetti in una cucciolata orfana possono iniziare a succhiarsi l’un l’altro, fino al punto di sviluppare forme gravi di infiammazione e persino ascessi. Questo comportamento avviene solitamente quando i cuccioli hanno fame. Tuttavia, aumentare la quantità di alimento potrebbe aumentare il rischio di diarrea neonatale, data la capacità digestiva limitata del neonato; quindi, un’opzione pratica prevede semplicemente di aumentare il numero dei pasti. Ad esempio, nella prima settimana di vita si può passare a 10 pasti al giorno, invece di 8. L’autore ha implementato con successo questo approccio nei rifugi per animali, ed è forse la risposta più semplice al problema, sebbene richieda più tempo.
Di norma, quando l’alimentazione di un neonato dipende esclusivamente dal sostituto del latte, i proprietari vanno avvisati di seguire le raccomandazioni del produttore, anche se le curve di crescita neonatali li aiuteranno a personalizzare questa raccomandazione. Recenti ricerche hanno inoltre dimostrato che, nei cuccioli alimentati dalla madre ma identificati come a rischio di mortalità neonatale, si possono aggiungere sostituti del latte forniti ad libitum 19. Gli autori di questo studio non hanno riscontrato complicanze con questo protocollo, e hanno scoperto che i cuccioli erano quasi in grado di autoregolare l’assunzione di latte. Detto questo, sarebbe sempre opportuno raccomandare cautela, perché alcuni cuccioli voraci potrebbero consumarne troppo, sviluppando di conseguenza diarrea, come osservato occasionalmente dall’autore, specie con il Labrador retriever. Sarebbe quindi prudente raccomandare al proprietario di evitare che i cuccioli superino il volume massimo raccomandato dal produttore.
I Medici Veterinari devono essere consapevoli del fatto che, come nel caso dell’uomo, il rapporto acqua/latte in polvere dei sostituti del latte può essere talvolta modificato a proprio vantaggio. Cambiare l’osmolalità del prodotto può tornare utile nel trattamento dei casi di diarrea neonatale o di stipsi non complicata (cioè, quando correlata all’alimentazione 26). Per esperienza personale, l’autore preferisce utilizzare l’80% del volume d’acqua raccomandato per preparare il prodotto in un cucciolo con stipsi, mentre per la diarrea è consigliabile utilizzare il 120% del volume d’acqua raccomandato. In entrambi i casi, si può tornare alla proporzione normale non appena risolti i segni clinici.
I sostituti del latte devono far parte di ogni cassetta degli attrezzi in neonatologia. Ogni proprietario di una cagna gravida dovrebbe dotarsi di un sostituto del latte corretto, ed è importante che venga informato per evitare alcuni degli errori più comuni riscontrati. Ci sono molte situazioni in cui i sostituti del latte tornano utili; inoltre, se usati correttamente, sono una grande risorsa per ottimizzare la salute dei neonati.
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Emmanuel Fontaine
Nel secondo di questa serie di due articoli, gli autori esaminano come motivare il team e progettare e attuare con successo i protocolli per le strutture veterinarie.
Nel primo di questa serie di due articoli, gli autori esaminano i protocolli per le strutture veterinarie, e i motivi per cui possono essere una componente chiave per gestire efficacemente una clinica.
Il mondo è pieno di sfide quotidiane per la professione medico veterinaria, e può essere utile capire che ciò è condiviso dai nostri colleghi, ovunque si trovino; comprendendo le sfide che tutti noi dobbiamo affrontare possiamo lavorare insieme in modo mutuale.
Molti proprietari scelgono un cucciolo per i motivi più sbagliati, ma Jon Bowen identifica alcuni fattori chiave che possono aiutare un cucciolo a diventare un membro importante della famiglia.