Protocolli per le strutture veterinarie (II)
Nel secondo di questa serie di due articoli, gli autori esaminano come motivare il team e progettare e attuare con successo i protocolli per le strutture veterinarie.
Numero 32.1 altro: scientifici
Pubblicato il 27/04/2022
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Garantire ai gattini un programma vaccinale ottimale, creando al tempo stesso esperienze positive, può essere una situazione vantaggiosa per tutti, come descrive Kelly St. Denis.
I vaccini possono e devono iniziare già a 6 settimane di età durante il periodo di socializzazione del gattino, consentendo al team veterinario di fornirgli le prime esperienze positive.
L’immunizzazione contro il virus della FeLV (leucemia felina) è una parte importante del protocollo vaccinale, a prescindere dallo stile di vita del gattino.
Le visite per il richiamo aiutano a garantire l’immunità, fornendo al tempo stesso opportunità di interazioni a misura di gatto, e consentendo di aiutare i proprietari a comprenderne le esigenze.
I consulti nutrizionali in occasione del “primo compleanno” promuovono una salute ottimale, rafforzano il legame Medico Veterinario-proprietario-paziente, e assicurano che i pazienti tornino per le visite annuali.
La vaccinologia felina è andata incontro a cambiamenti importanti negli ultimi decenni, sebbene gli agenti infettivi contro cui vacciniamo i gattini non siano cambiati di molto. Ci sono stati progressi nelle nostre conoscenze e nella comprensione di alcuni di questi agenti infettivi, come pure del ruolo dei vaccini nella prevenzione; ci sono stati molti cambiamenti nelle raccomandazioni riguardanti la tempistica, l’età e la frequenza dei vaccini di base e dei richiami; abbiamo nuove conoscenze sull’immunità di origine materna e sul suo impatto sul gattino; la progettazione dei vaccini felini disponibili è cambiata radicalmente, e sono state cambiate le sedi di inoculo approvate e raccomandate. Inoltre, le modalità d’interazione con i nostri pazienti felini sono state rivoluzionate dalla medicina a misura di gatto. Questi cambiamenti rendono la vaccinologia felina più complessa, ma più gratificante che mai. Inoltre, hanno un impatto su tutte le fasi della vita del gatto, con le basi per l’immunità e le visite cat friendly più importanti che mai nel primo anno di vita. Questo articolo esaminerà i protocolli vaccinali e la loro attuazione nel gatto giovane principalmente dal punto di vista degli USA, e si consiglia al lettore di cercare ulteriori dettagli per ogni fase di vita nelle linee guida AAHA/AAFP * 1.
* AAHA: American Animal Hospital Association; AAFP: American Association of Feline Practitioners
L’immunità materna, caratterizzata dagli anticorpi di derivazione materna (MDA), viene trasferita passivamente dalla gatta immune al gattino durante l’allattamento. Il trasferimento transplacentare degli anticorpi non è significativo nella specie felina 2. La disponibilità di immunoglobuline IgA e IgG per il neonato è influenzata dalla concentrazione delle proteine nel colostro, dal volume di colostro ingerito, e dalla capacità dell’intestino neonatale di assorbire le proteine, tutti fattori in gran parte dipendenti dal tempo. La concentrazione di immunoglobuline è massima nel colostro, con livelli che diminuiscono rapidamente 3 giorni dopo il parto 3. Il neonato assorbe le immunoglobuline principalmente nelle prime 24 ore di vita, anche se gli studi suggeriscono che l’assorbimento diminuisca nettamente dopo appena 16 ore 3. I gattini che non ingeriscono abbastanza colostro nelle prime 24 ore dopo il parto rischiano di perdere il trasferimento passivo, cosa che aumenta il rischio di infezioni in un periodo in cui il sistema immunitario non è sviluppato.
Gli MDA persistono per periodi variabili, a seconda del titolo anticorpale della gatta e della quantità di immunoglobuline assorbita dal neonato. Il nadir può essere raggiunto già a 3-4 settimane di età 2, anche se in alcuni gattini persistano livelli elevati oltre le 16 settimane 4. Sebbene gli MDA forniscano protezione nel neonato immunoincompetente, sono descritti come uno dei motivi più comuni di insuccesso vaccinale 1. Attraverso un meccanismo di feedback negativo, gli MDA sierici possono interferire con la produzione neonatale di immunoglobuline, e la loro presenza può arrivare a neutralizzare gli antigeni vaccinali, limitando così la risposta anticorpale. Esiste quindi una “finestra di sensibilità” tra la perdita degli MDA e lo sviluppo dell’immunità individuale, quando i livelli di MDA possono essere abbastanza elevati da interferire con lo sviluppo dell’immunità vaccinale, ma insufficienti a proteggere dall’infezione naturale 1. Questa finestra di sensibilità deve essere considerata quando si sviluppano protocolli vaccinali per i gattini. Per questo motivo, le vaccinazioni contro rinotracheite infettiva felina/calicivirosi/panleucopenia (RCP) hanno aumentate probabilità di successo se somministrate ogni 2-4 settimane fino alle 16-20 settimane di età 1. L’intervallo esatto tra i richiami deve seguire le linee guida del produttore, ma l’ultimo richiamo va idealmente somministrato 3-4 settimane dopo il calo degli MDA sotto i livelli di interferenza, che possono variare tra una cucciolata e l’altra, tra gattini di una stessa cucciolata, e dopo il vaccino. Le linee guida recenti 1,5 raccomandano di effettuare il richiamo di RCP a 6 mesi invece che 1 anno.
Kelly A. St. Denis
In tutto il mondo sono disponibili diversi vaccini commerciali per numerosi agenti infettivi felini. La Feline Vaccination Task Force di AAHA/AAFP del 2020 ha classificato i vaccini come “core” (obbligatori) o “non core” (facoltativi) in base al rischio relativo, nonché all’efficacia e alla sicurezza del vaccino (Tabella 1). I vaccini possono essere inattivati (virus morto), vivi modificati (attenuati), e a subunità ricombinanti geneticamente modificate. Ogni tipologia si basa su diverse strategie per indurre l’immunità, e la scelta si basa su molti fattori, tra cui l’agente infettivo, l’applicabilità della tecnologia vaccinale, la risposta immunitaria dell’ospite, e i possibili effetti indesiderati. Una comprensione di base di queste differenze, nonché la consapevolezza di quale vaccino si sta somministrando, è fondamentale per comprendere gli impatti sul paziente; questi includono il tipo di immunità, l’efficacia e i possibili effetti avversi.
Tabella 1. Raccomandazioni vaccinali per gattini. I protocolli vaccinali iniziano già da 4-6 settimane con i richiami somministrati a intervalli di 3-4 settimane fino a 16 o 20 settimane di età per RCP e di 3-4 settimane dopo la prima vaccinazione FIV/FeLV.
Vaccino | Primo vaccino e richiami (settimane di età) |
---|---|
FHV*-1 +FCV (IN)
|
4 settimane + ogni 3-4 settimane > 16-20 settimane |
FHV-1 + FPV** + FCV*** (SC)
|
6 settimane + richiamo ogni 3-4 settimane >16-20 settimane |
FeLV (SC)
|
8 settimane + 1 richiamo ogni 3-4 settimane |
Rabbia (SC)
|
12-16 settimane + richiamo in 1 anno |
FIV (SC) | 8 settimane + 1 richiamo ogni 3-4 settimane |
Legenda: prime caselle: vaccini obbligatori (core): ultima casella: vaccini facoltativi (non core); IN: via intranasale; SC: via sottocutanea
*FHV = herpesvirus felino, **FPV = virus della panleucopenia felina, ***FCV = calicivirus felino
I vaccini inattivati contengono particelle virali inattivate, incapaci di creare un’infezione attiva nel paziente. Per ottenere un’adeguata stimolazione della risposta immunitaria si richiede spesso l’uso di ulteriori ingredienti, come gli adiuvanti: questi potenziano l’infiammazione nella sede di inoculo, stimolano l’immunità aspecifica e innescano le necessarie risposte. I composti utilizzati come adiuvanti includono l’adiuvante completo di Freund, sali di alluminio, lipidi in emulsioni a base acquosa, adiuvanti a base di saponine, e ligandi (oligonucleotidi). La risposta con un vaccino inattivato è principalmente di natura anticorpale, e tali vaccini producono generalmente una risposta immunitaria più debole rispetto ad altre tecnologie, con immunità che dura per periodi inferiori. È probabile che siano necessari richiami più frequenti.
I vaccini a virus vivi attenuati contengono particelle virali parzialmente attive, con capacità ridotta di infettare le cellule dell’ospite. Quest’attività virale attenuata genera una risposta immunitaria che imita quella prodotta dall’infezione naturale, coinvolgendo sia l’immunità umorale che la risposta cellulo-mediata, senza indurre però una malattia vera e propria. La risposta è generalmente più rapida rispetto ai vaccini inattivati. In assenza di MDA, una sola dose di vaccino può essere sufficiente a fornire protezione.
I vaccini ricombinanti più comuni in medicina veterinaria contengono uno o più geni che codificano per le proteine dell’agente infettivo inserite nel materiale genetico di un virus da una specie non correlata. Ad esempio, il gene per l’antigene di superficie della rabbia è stato inserito nel virus del vaiolo aviario per creare un vaccino antirabbico ricombinante. Il vettore vaccinale non può causare malattia nella specie felina, ma consente la presentazione al sistema immunitario di un antigene virale mirato.
Gli eventi avversi La somministrazione di un vaccino è una pratica quotidiana in medicina veterinaria, ed è generalmente esente da rischi. Dato che il sistema immunitario, stimolato dal vaccino, produce una risposta a quest’ultimo, possono verificarsi effetti indesiderati minori. La normale risposta immunitaria include il rilascio di citochine che, imitando una risposta all’infezione, possono causare febbre, dolori articolari, e malessere generale. Il gattino può beneficiare di una terapia sintomatica per ridurre tali effetti negativi, che non rientrano però nel computo delle “reazione vaccinali” ma sono effetti indesiderati naturali; definirli reazioni avverse potrebbe spingere il proprietario a perdere fiducia nei confronti dei vaccini. La spiegazione delle risposte naturali e dei potenziali effetti indesiderati correlati a un vaccino contribuisce a mettere in allerta il proprietario nel caso in cui questi appaiano, facilita il trattamento precoce, ed evita di causare diffidenza nei confronti dell’inoculazione.
Meno spesso, possono manifestarsi eventi avversi al vaccino, che possono includere febbre prolungata, vomito, diarrea, inappetenza o anoressia. Quest’ultima può derivare dagli effetti indesiderati non trattati, come descritto sopra. Nella specie felina, è raro osservare reazioni acute e gravi come vomito, diarrea, tachicardia, tachipnea, disorientamento e/o svenimento. Se queste reazioni acute si verificano, accade spesso prima di lasciare la struttura, ma i proprietari devono essere consapevoli di tale possibilità, in modo da riportare immediatamente il paziente per eventuali cure urgenti.
I sarcomi da inoculo di vaccino (VISS) sono la causa più segnalata di sarcoma iniezione-indotto nel gatto (FISS) 1. La prevalenza è bassa e varia in base all’area geografica; lo sviluppo del FISS è complesso e non ancora del tutto compreso. Può svolgere un ruolo la componente infiammatoria nella sede di inoculo, anche se manca un’evidenza diretta del rapporto causa-effetto. Si ipotizza il ruolo svolto da mutazioni genetiche, comprese quelle nei geni oncosoppressori e negli oncogeni. La presenza di adiuvanti che causano infiammazione in alcuni tipi di vaccino è stata ipotizzata come fattore contribuente. I dati causali rimangono inconcludenti, sebbene segnalazioni aneddotiche suggeriscano un’incidenza ridotta di VISS con l’uso di vaccini senza adiuvanti. Poiché i FISS sono neoplasie fortemente invasive che possono essere molto difficili da rimuovere chirurgicamente, qualsiasi tumefazione o massa sospetta in sede di inoculo vaccinale nota o sospetta deve essere monitorata attentamente. Il protocollo 3-2-1 fornisce indicazioni sulle modalità di gestione; occorre ottenere una biopsia a cuneo da qualsiasi tumefazione in sede di inoculo che persista oltre i 3 mesi, sia superiore a 2 cm di larghezza, e/o aumenti di dimensioni entro 1 mese dall’iniezione 6. Le biopsie escissionali non sono appropriate, poiché molto facilmente si lasciano sfuggire i margini, lasciando che un FISS localmente invasivo continui a diffondersi complicandone l’ulteriore rimozione. L’escissione chirurgica richiede una diagnosi specifica e un approccio che includa due piani fasciali. Finché manca una comprensione completa dell’eziologia del VISS, e dati i requisiti aggressivi per la chirurgia, tutti i vaccini felini dovrebbero essere somministrati sotto il gomito o il ginocchio, o nella parte distale della coda (Figura 1).
La preparazione di un protocollo vaccinale nel gattino inizia considerando le esigenze del singolo animale. I fattori da considerare includono fattori di rischio ambientale, fattori epidemiologici, disponibilità del vaccino, e fattori relativi allo stile di vita. Un proprietario può avere obiettivi molto specifici per lo stile di vita futuro del gattino; potrebbe essere un gatto esclusivamente da appartamento, che vive solo, oppure un gatto che convive con molti altri gatti, con accesso all’aperto costante, o un contesto qualsiasi tra questi due esempi. Qualunque sia l’idea del proprietario, lo stile di vita del gatto potrebbe cambiare in futuro, quindi i protocolli vaccinali dovrebbero essere sviluppati supponendo che l’esposizione ad altri gatti sia probabile. Anche quando un proprietario è sicuro dei propri obiettivi riguardanti lo stile di vita del gattino, e intende tenerlo in casa, occorre riconoscere che i gatti da appartamento non sono affatto al riparo dai rischi quando è coinvolta una malattia infettiva.
Lo sviluppo di un programma vaccinale deve anche considerare se un vaccino specifico è classificato come obbligatorio o facoltativi (core o non core). I vaccini obbligatori sono quelli raccomandati per tutti i gattini a prescindere dallo stile di vita, anche quando l’anamnesi vaccinale è sconosciuta, e includono quelli che proteggono da una malattia zoonosica come ad esempio la rabbia. Tali vaccini offrono generalmente una buona protezione contro le malattie a morbilità e mortalità note e significative. l’AAAH/AAFP include in questo gruppo il virus dell’herpes felino 1 (FHV-1), il calicivirus felino (FCV), il virus della panleucopenia felina (FPV), il virus della rabbia, e il virus della leucemia felina (FeLV): agenti infettivi di base contro i quali devono essere vaccinati tutti i gattini (Tabella 1). I vaccini facoltativi (non core) sono designati in base al rischio di esposizione, alla distribuzione geografica, allo stile di vita attuale e quello futuro. Includono il virus della leucemia felina (per i gatti di età superiore a 1 anno), Chlamydia felis e Bordetella bronchiseptica. Per le malattie che hanno un significato clinico relativo o che mostrano una buona risposta al trattamento, per i vaccini con bassa o nulla evidenza di campo in termini di efficacia o che comportano un rischio relativo aumentato di eventi avversi, la classificazione è come “non raccomandati”. Le vaccinazioni attualmente non raccomandate includono quella contro il virus della peritonite infettiva felina (FIP).
Salvo nel caso della vaccinazione intranasale per FHV-1/FCV (che può essere iniziata già a 4 settimane di età), il protocollo vaccinale deve iniziare a 6-8 settimane in tutti i gattini. Questo inizio precoce facilita una maggiore interazione con il Medico Veterinario durante il periodo di socializzazione del gattino. Il vaccino RCP sarà somministrato in occasione di questa prima visita. L’AAHA/AAFP raccomanda di richiamare il vaccino RCP ogni 3-4 settimane fino alle 16-20 settimane di età, con un ulteriore richiamo a 6 mesi, quando gli MDA sono diminuiti, a sostituire il primo richiamo annuale. Il vaccino intranasale per FHV-1/FCV può iniziare a 4 a 6 settimane di età, seguito da richiamo ogni 3-4 settimane fino alle 16-20 settimane. Il vaccino per la FeLV è considerato obbligatorio per i gattini sotto l’anno, e deve iniziare a 8 settimane di età, primo richiamo 3-4 settimane dopo, secondo richiamo a 1 anno di età (Tabella 1).
La rabbia è una malattia zoonosica con tassi di mortalità elevati ed è un tema importante di sanità pubblica in tutto il mondo. La vaccinazione antirabbica obbligatoria è comune in molte comunità, e il team veterinario dovrà consultare le normative locali per formulare raccomandazioni vaccinali accurate. La tempistica per le vaccinazioni antirabbiche nel gattino deve basarsi sulle istruzioni del produttore, iniziando spesso non prima delle 12 settimane, più spesso a 16 settimane di età. Il richiamo sarà all’età di un anno. Oltre questo punto, i vaccini legalmente approvati per l’uso esteso a 3 anni possono essere inoculati con questo intervallo. Per tutti gli altri prodotti si raccomanda un richiamo annuale.
Il test FIV/FeLV è raccomandato in tutti i gattini dopo l’adozione 7, e poi rispettivamente a 30 e 60 giorni dopo il primo test. Per facilitare l’uso, la seconda serie di test può essere effettuata a 60 giorni o più. È necessario almeno un test negativo confermato prima del vaccino per FeLV o FIV. Il vaccino della FeLV non interferisce con gli attuali metodi diagnostici, dato che misurano l’antigene o l’RNA virale. I test standard per la FIV invece si basano sulla misurazione degli anticorpi, motivo per cui il vaccino può determinare falsi positivi. Questa è una considerazione importante in alcune aree geografiche, come ad esempio l’Australia, dove i gatti vengono spesso vaccinati contro la FIV, e gli anticorpi generati da questi vaccini possono persistere per più di 7 anni 8. La Feline Retrovirus Testing and Management Task Force del 2020 raccomanda test di follow-up per tutti i casi positivi FIV/FeLV, utilizzando il test Elisa di un altro fabbricante o un test di tipo diverso 7.
I gattini hanno un rischio aumentato di infezione da FeLV dopo l’esposizione, con i rischi che diminuiscono con l’aumentare dell’età 7; quindi, il vaccino FeLV è raccomandato per tutti i gattini a prescindere dallo stile di vita. Secondo gli studi attuali, non c’è un’evidenza sufficiente per dimostrare che il vaccino prevenga tutti gli esiti dell’infezione da FeLV; tuttavia, fornisce una protezione sufficiente per giustificarne l’uso 7. Uno studio australiano del 2019 ha dimostrato che la circolazione della FeLV nella popolazione felina generale era ancora elevata e giustificava test e vaccinazioni continui, come una gestione appropriata delle popolazioni potenzialmente o notoriamente infette 9.
La vaccinazione contro la FIV ha una disponibilità limitata in tutto il mondo; tuttavia, in aree come l’Australia, dove la FIV ha una prevalenza maggiore, il vaccino è ancora disponibile. In queste aree, si raccomanda che i gattini con rischio aumentato di esposizione alla FIV (stile di vita, area geografica) vengano vaccinati, ove possibile, a partire dalle 8 settimane di età, con una seconda dose 3-4 settimane più tardi, e poi richiami annuali. Prima della vaccinazione è necessario un test FIV/FeLV negativo, poiché si possono avere falsi positivi già poche settimane dopo la prima vaccinazione. Le Linee guida per il 2020 forniscono ulteriori informazioni sui test e le raccomandazioni vaccinali in base allo stile di vita e all’area geografica 7.
La nutrizione fornisce gli elementi costitutivi per una crescita sana, e prepara il terreno per un’età adulta in salute. I consigli del Medico Veterinario sono preziosi in questo campo, poiché migliorano il rapporto Medico Veterinario - proprietario e creano fiducia per le future visite, comprese quelle per i vaccini. Anche prima del primo appuntamento, il team può fornire indicazioni sull’alimentazione dello svezzamento. Per sviluppare esperienze sulla consistenza del cibo, è ideale esporre i gattini al cibo umido e anche a quello secco, con una varietà di consistenze, in particolare durante il periodo di socializzazione. Ciò faciliterà l’accettazione delle eventuali modifiche alimentari necessarie durante l’età adulta. Quando si sceglie un alimento, è fondamentale che questo sia formulato su misura per gattini, preferibilmente di un produttore che abbia Medici Veterinari nutrizionisti nel proprio organico, e che adotti standard elevati nel controllo qualità per le materie in entrata e in uscita, cosa che dimostra un impegno a formulare alimenti sicuri e di alto livello. Con il passaggio all’età adulta, una “visita del primo compleanno” per valutare il peso corporeo e il BCS, aiuterà a mantenere i gattini sulla strada giusta. Questa visita è un’occasione perfetta per assistere il proprietario nel passaggio al cibo per adulti, promuovendo una migliore comprensione della gestione del peso, e migliorando il legame Medico Veterinario-proprietario-paziente. Può anche fornire l’opportunità di verificare che tutte i vaccini siano aggiornati, o di prenotare in anticipo gli appuntamenti.
Nel 2012, l’International Society of Feline Medicine (ISFM) e l’American Association of Feline Practitioners (AAFP) hanno sviluppato i programmi Cat Friendly Clinic e Cat Friendly Practice, rispettivamente. Da allora, l’assistenza “a misura di gatto” è diventata un principio consolidato nella medicina felina di tutto il mondo, e riguarda le visite del gattino tanto quanto quelle dei gatti di qualsiasi altra fascia di età. Il periodo di socializzazione del gatto domestico inizia intorno alle 2-3 settimane di vita e termina intorno alle 9-10 settimane 10; questo è un periodo cruciale in cui sviluppare buone esperienze intorno alla visita clinica. Con una finestra di opportunità così breve, è essenziale che il gattino ne abbia un’esperienza positiva. I protocolli vaccinali partono a 4-6 settimane di età, quindi il Medico Veterinario ha solo da una a tre opportunità per creare un’esperienza positiva a misura di gatto. Le visite devono includere interazioni a misura di gatto, con abbondante rinforzo positivo, manipolazione o contenimento minimamente restrittivi, che pongano le basi per il comfort del paziente e del proprietario nelle future visite, e creino un rapporto tra tutti gli attori più solido. Lo sviluppo dell’assistenza a misura di gatto può iniziare apportando piccoli cambiamenti in struttura 11, e sia ISFM che AAFP offrono programmi per facilitare il passaggio. I membri del personale di una struttura possono anche scegliere di diventare “Cat Friendly Certified” attraverso AAFP.
Anche modifiche minori fanno la differenza nell’esperienza per il gattino, il proprietario, e il team della struttura (Tabella 2). I gattini sono molto attivi e giocosi, quindi per visitarli, vaccinarli e somministrare eventuali farmaci, il Medico Veterinario deve essere creativo nell’interazione. Adottare un contenimento energico e una manipolazione aggressiva solo per “portare a termine il lavoro” o perché il “gattino non collabora” non fornirà un’esperienza positiva, per nessuno. L’impazienza umana può contribuire al cosiddetto comportamento “irritabile”. La strada da percorrere consiste in un approccio incentrato sul paziente che cerchi metodi per mettere il gattino a proprio agio, distraendolo con cibo, giocattoli, grattatine sulla testa e altre forme di rinforzo positivo (Figura 3). Con opportune misure diversive, si possono vaccinare i gattini nelle sedi di inoculo appropriate (Figura 4).
Tabella 2. Suggerimenti per applicare l’assistenza a misura di gatto a ogni fase della visita veterinaria, partendo dalla casa del proprietario. Sono essenziali per fornire esperienze positive e gratificanti nelle prime fasi di vita del gatto.
Sede | Suggerimenti |
---|---|
A casa
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• Scelta del giusto trasportino per gatti, che abbia una copertura facilmente rimovibile
• Educare il gatto all’uso del trasportino • Preparare il gatto e il trasportino per il viaggio • Seguire pratiche di viaggio sicure in auto |
Sala d’attesa
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• Sala d’attesa dedicate ai gatti, od orari di visita esclusivi per i gatti
• Valutare la sistemazione del gatto e del proprietario nella sala da visita all’arrivo • Tavoli rialzati per i trasportini • Coperte spruzzate con feromone per coprire i trasportini • Minimizzare i tempi di attesa |
Sala da visita
|
• Tempi di visita più lunghi: >30 minuti
• Collocare il trasportino sul pavimento con la porta aperta • Lasciare che il gatto esca da solo dal trasportino • Se il paziente non esce volontariamente dal trasportino, rimuovere o aprire la copertura ed estrarre delicatamente il paziente. Evitare di tirare il paziente, di scuotere il trasportino, e di effettuare altre manovre che spaventano il gatto. • Utilizzare coperte calde spruzzate con feromone e avvolgere il gatto durante la visita (Figura 2) • I pazienti troppo spaventati dalla visita dovrebbero essere sedati |
Iniezioni e prelievo di sangue |
• Utilizzare giocattoli e cibo per distrarre il gatto, quando possibile
• Considerare l’uso di farmaci per la gestione del paziente • Evitare i metodi di contenimento, tra cui prendere per la collottola, bloccare energicamente l’animale sul tavolo, bloccare gli arti, applicare museruole |
I vaccini dei gattini sono essenziali per garantire un’immunità adeguata nei confronti delle malattie infettive prevalenti e potenzialmente nocive. Sono una componente chiave dell’assistenza sanitaria preventiva dei gattini, ma cosa altrettanto importante, forniscono opportunità di interazione durante cui il Medico Veterinario può preparare il terreno per esperienze e interazioni future positive. L’uso dei principi a misura di gatto e la prevenzione della malattia attraverso protocolli vaccinali appropriati basata sulle esigenze del paziente gettano le basi per il futuro benessere dei felini.
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Kelly A. St. Denis
La Dr.ssa St. Denis lavora come specialista in medicina felina, ed è certificata dall’American Board of Veterinary Practitioners in medicina felina Scopri di più
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